The Hobbit, in stand by come James Bond: parla Guillermo Del Toro
Brutte notizie per tutti i fans del fantasy e delle epopee di Tolkien. The Hobbit, diretto da Guillermo Del Toro, di cui avevamo annunciato l'inizio delle riprese per giugno, ha invece visto un blocco del progetto, a causa dei problemi finanziari della MGM, gli stessi che hanno portato in stand by anche l'atteso nuovo capitolo della saga di James Bond. Inizialmente si era vociferato che l'inizio della lavorazione sarebbe stato solo posticipato a novembre, ma ora regna l'incertezza. In un'intervista telefonica avvenuta durante la presentazione di Splice di Vincenzo Natali, da lui prodotto, Del Toro ha provato a spiegare la situazione.
<< Non possiamo dire che inizieremo in una data fissata fintanto che la situazione finanziaria della MGM rimarrà irrisolta, loro possiedono infatti una considerevole porzione dei diritti di produzione del film >>, ha affermato il regista messicano. << E' impossibile prendere una decisione unilaterale e dare il via libera per procedere con le riprese. Crediamo davvero che avremo una data precisa solo quando la situazione della MGM si sarà risolta, sia che la MGM rimanga in vita così com'è, o che riceva il supporto di qualche investitore, o che venda i diritti. Ci siamo ritrovati nel bel mezzo di negoziati veramente complessi. Sono due anni che lavoro a questo progetto. Le creature sono tutte pronte, assieme ai set, alle scenografie e ai costumi. Abbiamo realizzato gli animatic e abbiamo pianificato le sequenze d'azione, e siamo davvero, davvero pronti per quando il film riceverà il via libera. Non sapremo nulla finché la situazione della MGM non sarà risolta. >>
Una situazione quindi complessa. Entro metà luglio la MGM dovrà decidere cosa fare, se vendere una parte della compagnia, procedere con la ristrutturazione, farsi da parte, o acquisire nuovi finanziamenti. Nel frattempo, il film prodotto da Peter Jackson, autore della trilogia del Signore degli Anelli (appena uscita in Blu ray), rimane in rampa di lancio, ma fermo. Fino a quando?
Alessio Gradogna