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Tutto tutto niente niente: Antonio Albanese si fa in tre

L’attore porta sullo schermo Cetto La Qualunque, Rodolfo Favaretto e Frengo Stoppato in un crescendo di situazioni ridicole ed “inquietanti” che però rispecchiano la politica e i fatti del nostro paese.
A cura di Ciro Brandi
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Tutto tutto niente niente

La coppia formata dall’attore Antonio Albanese e dal registra Giulio Manfredonia torna nelle sale italiane con la nuova commedia Tutto tutto niente niente”, dopo lo straordinario successo di “E’ già ieri” e “Qualunquemente” (che ha incassato quasi 16 milioni di euro). La pellicola è stata concepita proprio come sequel di “Qualunquemente” e il protagonista assoluto è Antonio Albanese, in grandissima forma, che si fa in tre, impersonando i ruoli di Cetto La Qualunque, Rodolfo Favaretto e Frengo Stoppato. Albanese ha dichiarato che stavolta saranno raccontati vari aspetti del nostro paese, alcuni ridicoli, altri inquietanti, ma le sue battute ci aiuteranno a sconfiggerli ridendoci sopra. Come non fidarsi?

La trama

Tutto tutto niente niente

Cetto La Qualunque, dopo essere riuscito nell’impresa di farsi eleggere sindaco, adesso mira ad entrare in Parlamento, ma è in piena crisi politica e sessuale. In seguito a vari eventi, si ritrova anche la galera, dove incontra Rodolfo Villaretto, un uomo lombardo-veneto che  sogna il secessionismo ma intanto commercia migranti clandestini, e Frengo Stoppato,  uno spacciatore arrestato dopo la denuncia della madre, che sogna di riformare la chiesa. Non è solo la prigionia ad unirli: i tre, infatti, si ritroveranno deputati a Montecitorio. Povera Italia.

Il cast

Tutto tutto niente niente

A ruota intorno ad Antonio Albanese e ai suoi personaggi c’è un cast davvero favoloso, formato da: Lorenza Indovina (Carmen), Nicola Rignanese (Pino), Davide Giordano (Melo), Lunetta Savino (La madre di Frengo), Viviana Strambelli (Maria Assunta Maddalena), Teco Celio (Il vescovo), Manuela Ungaro (Gianna Favaretto), Niki Novara (Alfredo), Vito (Uto), Fabrizio Bentivoglio (il sottosegretario) e Paolo Villaggio (Il Presidente del Consiglio).

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