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Un Disoccupato in affitto in giro per l’Italia

Pietro Mereu, ex-autore di programmi tv, viaggia attraverso nove città italiane, alla ricerca di un qualsiasi lavoro retribuito, con un cartellone sul quale campeggia la scritta “Disoccupato in affitto”. Il risultato è un docufilm che colpisce allo stomaco per l’estrema realtà, sensibilità, amarezza e speranza del popolo italiano, in un periodo di estrema crisi occupazionale.
A cura di Ciro Brandi
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Disoccupato in affitto

Venerdì 11 maggio arriverà al cinema un curioso documentario  che getta l’ennesimo sguardo sul mondo del precariato giovanile italiano, ma in generale, sul mondo del lavoro e sulle difficoltà economiche in cui versa il nostro paese. Nello stesso giorno sarà in programmazione anche “Workers – Pronti a tutto”, commedia diretta da Lorenzo Vignolo, basata sulla stessa tematica, anche se su un registro totalmente diverso. Il docufilm in questione, segue la particolare odissea di Pietro Mereu, ex-autore tv di programmi anche di un certo successo, sardo, precisamente dell’Ogliastra, che alla soglia dei 40 anni si ritrova a girare l’Italia alla ricerca di un qualsiasi lavoro retribuito, dato che il suo lavoro autoriale, improvvisamente, non era più apprezzato come un tempo. Pietro diventa così il classico "uomo sandwich", con tanto di cartellone enorme, portato come una maglia, sul quale campeggia, a lettere cubitali, la scritta “Disoccupato in affitto”, seguito dalla telecamera discreta di Luca Merloni, regista di spot pubblicitari e programmi tv.

Il viaggio di Pietro, effettuato a proprie spese, grazie all’aiuto di amici e parenti, tocca nove tra le maggiori città italiane – Roma, Firenze, Lecce, Cagliari, Genova, Bologna, Verona, Napoli e Milano – è scandito dalla colonna sonora firmata da The Niro (Davide Combusti) e dopo aver partecipato alla Selezione Ufficiale al Rome Independent Film Festival 2011, sarà distribuito nelle sale del circuito Distribuzione Indipendente, e in contemporanea on demand, su Own Air. Mereu e Merloni hanno dato vita quindi, ad un documentario estremamente interessante, che ci sbatte in faccia, con estrema lucidità e senza patetismi, tutti i problemi di cui l’Italia soffre oggi più che mai, afflitta dal 10% di disoccupazione, dal precariato perenne, condannata ad un futuro incerto dove però la speranza è sempre l’ultima a morire anche se fa a pugni con un’estrema amarezza, come testimoniano  le decine di persone che i due incontrano per le strade. Da non perdere.

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