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Una canzone per te, Lost e Zero assoluto approdano al cinema

Lo sceneggiatore e regista televisivo Herbert Simone Paragnani arriva al cinema con Una canzone per te, commedia musicale adolescenziale con le grandi star della musica teen.
A cura di Emanuele Rauco
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Emanuele Bosi in una scena di Una canzone per te

Dopo aver scritto la prima stagione dei Cesaroni e diretto il pilota di Donne assassine, Herbert Simone Paragnani esordisce al cinema con Una canzone per te, commedia adolescenziale sponsorizzata da MTV e interpretata da Michela Quattrociocche (Scusa ma ti voglio sposare di Moccia che sta per diventare una serie tv) ed Emanuele Bosi (Questo Piccolo Grande Amore di Donna). Il film racconta di Davide, bello, fidanzato con la più carina e leader di un gruppo che sta per essere selezionato da MTV: ma la sua tendenza alla superficialità e ai ritardi manda tutto all’aria. Finché qualcuno non gli dà una seconda chance.

“Ho voluto reinterpretare la commedia giovanile dei nostri giorni, mescolandola con la musica, col fantasy, ma anche con i film di John Hughes (Breakfast Club, Un compleanno da ricordare, N.d.R.) con cui sono cresciuto”: così presenta il film il suo regista, in una conferenza stampa affollatissima in cui, oltre agli attori del film, erano presenti anche i numerosi cantanti che, oltre a comporre la colonna sonora, hanno anche fatto apparizione interpretando loro stessi. Cantanti come L’aura, e gruppi amatissimi dai giovanissimi come Lost (da poco usciti col nuovo disco Allora sia buon viaggio), Zero Assoluto, Sonohra, Broken Heart College, tasselli di un viaggio musicale che “parte da un rock facile a sonorità più complesse”, come sottolinea Paragnani.

Ma è soprattutto dal punto di vista musicale che viene fuori l’ipocrisia del film: non solo perché inno a una gioventù vacua e intellettualmente nulla, in cui il successo e la popolarità (con ogni mezzo) sono unica via da seguire, ma perché la presunta via di salvezza ed educazione – quella musicale rappresentata dal confronto tra la dark Lisa (Agnese Claisse) e Davide – fatta di Cat Stevens, Ramones, The Stranglers s’infrange nei gusti retrivi dei ragazzini, e il film finisce coi due che suonano la stupida canzone dell’inizio. Una presa in giro in pratica, condita da una regia di rara piattezza, una sceneggiatura che ha poca idea di cosa siano il racconto e le implicazioni fantasy, attori inesistenti, tra cui segnaliamo Guglielmo Scilla in arte Willwoosh, la cui insopportabile mimica è diventata un must su Youtube nel parodiare successi come la saga di Twilight (in attesa dell'uscita di Breaking Dawn). Con la minaccia di replicare su grande schermo.

Emanuele Rauco

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