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Vendeva repliche di Oscar su E-Bay, scatta la multa di 375.000 dollari

L’uomo si chiama Jaime De La Rosa ed è americano. L’Academy si è accorta della contraffazione e della vendita online e ha chiesto l’ingente cifra come danni per violazione di copyright e del marchio di fabbrica.
A cura di Ciro Brandi
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Spesso, moltissime persone ricercano in rete le repliche esatte delle statuette dell’Oscar per vivere le stesse emozioni provate lo scorso marzo da Matthew McConaughey e Cate Blanchett, tenendo tra le mani l'ambito riconoscimento, e così, un uomo americano ha pensato bene di farne un business, che gli è costato, però, carissimo. Si tratta di Jaime De La Rosa che, per aver venduto su E-Bay e Etsy alcune repliche di statuette dell’Oscar, ora deve pagare 375.000 dollari di danni all’Academy of Motion Picture Arts and Sciences. In realtà, L’Academy ha intentato causa legale per violazione del copyright e del marchio di fabbrica già lo scorso febbraio, dopo aver scoperto online un’offerta di una replica perfetta e in metallo della famosa statuetta. Attraverso ricerche e informazioni varie sono arrivati a De La Rosa che, in un primo momento, ha dichiarato di averne vendute solo nove esemplari.

Le statuette contraffatte vendute a circa 100 dollari l’una

Circa un mese dopo i fatti, la querela è stata depositata alla corte federale del Texas e, a quel punto, De La Rosa ha vuotato il sacco, dichiarando anche a quali prezzi erano state vendute le statuette online e che i suoi clienti non si rendevano conto della vera provenienza dei premi, dato che erano repliche perfette. In asta, i suoi Oscar raggiungevano anche i 100 euro l’uno. Per violazione del copyright, l’Academy aveva richiesto 150.00o dollari di danni ma visti i mezzi limitati di De La Rosa, sono scesi a 75.000, ai quali si sono aggiunti i 300.000 dollari per violazione del marchio di fabbrica e del denominativo. L’11 luglio, il giudice distrettuale Sam Sparks ha confermato tali somme e, in più, ha chiesto a De La Rosa di consegnare tutti gli esemplari ancora in suo possesso e, ovviamente, ha inviato anche un’ingiunzione che impedisca all’uomo di produrne altre in futuro.

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