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Mostra del cinema di Venezia 2019

Venezia 76, la presidente di giuria Lucrecia Martel dice no alla cena di gala di Roman Polanski

Prima polemica al Lido, con la regista argentina, presidente di giuria della 76esima edizione della mostra del cinema di Venezia, che annuncia in conferenza stampa che non parteciperà all’abituale evento per il regista francese, accusato di violenza ai danni di una minorenne: “Rappresento molte donne che stanno lottando in Argentina su temi di questo tipo e non vorrei essere lì e applaudire”.
A cura di Andrea Parrella
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Neanche il tempo della conferenza stampa di presentazione della 76esima Mostra del Cinema di Venezia e al Lido è già polemica. A sollevarla è la regista Lucrecia Martel, presidente di giuria in questa edizione, che ha apertamente annunciato il rifiuto a partecipare alla cena di gala cui prenderà parte Roman Polanski, regista in concorso con il suo film "J'Accuse". Il motivo è naturalmente riferito alle accuse nei confronti di Roman Polanski per "violenza sessuale con l'ausilio di sostanze stupefacenti", vittima presunta una ragazzina di tredici anni e undici mesi. “Non parteciperò alla cena di gala di Polanski – ha detto la regista argentina – perché rappresento molte donne che stanno lottando in Argentina su temi di questo tipo e non vorrei essere lì e applaudire". 

Interviene Luca Barbareschi

Luca Barbareschi, coproduttore del film ‘J'Accuse', è intervenuto per manifestare il timore che il film di Roman Polanski venga giudicato con la lente del pregiudizio: "Dopo le dichiarazioni della presidente della giuria di Venezia 76, siamo preoccupati che il film di Polanski non venga giudicato serenamente. Stiamo valutando di ritirarlo dal concorso, a meno che non arrivino delle scuse ufficiali".

Lucrecia Martel assicura che non ci saranno pregiudizi

Lucrecia Martel, con una nota successiva, ha tentato di rasserenare gli animi assicurando che porterà a termine il suo compito senza essere influenzata da alcun pregiudizio: "Ritengo che le mie parole siano state profondamente fraintese. Poiché non separo l’opera dal suo autore e ho riconosciuto molta umanità nelle precedenti opere di Polanski, non sono in alcun modo contraria alla presenza del suo film in concorso. Non ho alcun pregiudizio nei confronti del film e naturalmente lo guarderò allo stesso modo di tutti gli altri film del concorso. Se avessi dei pregiudizi, mi dimetterei dal mio incarico di presidente della Giuria".

Il direttore Barbera sulle quote rosa

Il tema della presenza di Polanski ha inevitabilmente pervaso la conferenza stampa di presentazione, coinvolgendo anche il direttore Barbera, che ha dichiarato: “Sono convinto che dobbiamo distinguere l’artista dall’uomo. La storia dell’arte è piena di artisti che hanno commesso crimini di diversa natura, tuttavia abbiamo continuato ad ammirare le loro opere d’arte. Cosa che vale anche per Polanski, a mio avviso uno degli ultimi maestri ancora attivi del cinema americano”. Chiamato in causa anche per la scarsa presenza femminile in concorso, invece, ha spiegato: "Sono contrario all'idea delle quote nella selezione. Unico criterio per me resta la qualità. Bisognerebbe prevedere allora quote per tutte le minoranze meno favorite. Certo ci sono ancora pregiudizi verso le donne, ma la situazione sta cambiando velocemente. Casomai il problema può essere casomai l'accesso alle scuole del cinema e quello dei finanziamenti".

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