Watchmen, il film tratto dal leggendario fumetto stasera in tv
Forse il momento giusto era arrivato, quello in cui l’industria e il pubblico sarebbero stati pronti per affrontare la rivoluzione dell’universo dei supereroi. E’ così che la più importante graphic novel di tutti i tempi diventa un film di Zack Snyder (regista di 300 di cui Frank Miller sta realizzando un prequel), cercando di stabilire un contatto tra il blockbuster e il film filosofico. Watchmen è ambientato in un ’85 alternativo, in cui la violenza e la corruzione dilagano e i supereroi sono rinnegati e ricercati dalla polizia. Ma quando il pericolo del conflitto nucleare diventa sempre più concreto, alcuni degli ex eroi decidono di voler fare qualcosa. Solo uno spunto dell’abnorme lavoro narrativo di Alan Moore, David Hayter e Alex Tse riuscendo a concretizzarlo solo in parte: ma anche così, il filosofico dramma fanta-storico, noir d’azione e grottesca parodia del nostro mondo, riesce ad avere un curioso e spiazzante fascino malato.
Una follia produttiva, un film da 130 milioni di dollari che dura quasi tre ore e nega quasi tutte le aspettative del pubblico di massa, nell’azione limitata nella moltitudine dei personaggi, nell’enormità dei quesiti etici gettandosi a capofitto verso il flop. Un film che lascia storditi, e non del tutto soddisfatti, ma forse è giusto così: come si può essere soddisfatti del male che circonda il mondo in cui viviamo?
Emanuele Rauco