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Weinstein contro la sentenza per molestie, richiesto un nuovo processo

I legali di Harvey Weinstein presentano ricordo al tribunale di New York per la condanna a 23 anni di reclusione per l’ex produttore cinematografico in seguito ai reati di molestia e violenza sessuale, avanzando l’accusa di un processo iniquo, con la conseguente richiesta di dare inizio ad un nuovo procedimento giudiziario.
A cura di Ilaria Costabile
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Era stato condannato nel febbraio 2020 a 23 anni di carcere per le accuse di molestie e violenza sessuale avanzate in questi anni dallo scoppiare dello scandalo di cui Harvey Weinstein è stato protagonista nel 2017, ma adesso l'ex produttore cinematografico chiede un nuovo processo e presenta formalmente ricorso. Secondo i legali dell'ex re di Hollywood, non ci sarebbe stato un processo equo e il giudice James Burke avrebbe consentito di far testimoniare quattro donne affinché l'imputato risultasse "abominevole".

Il ricorso dei legali di Weinstein

Secondo i legali di Weinstein diverse sarebbero le colpe del giudice, che non avrebbe accettato la testimonianza di un detective della polizia di New York che era stato coinvolto nell'indagine e che avrebbe potuto dimostrare che una donna aveva dichiarato il falso nell'accusare il produttore di molestie. Dinanzi a queste accuse il procuratore che si occupa del caso ha dichiarato semplicemente "Risponderemo in tribunale". Questi presupposti, insieme ad altre accuse, secondo gli avvocati basterebbero per dare inizio ad un nuovo processo nel quale contestare la condanna a 23 anni di reclusione.

La condanna di Harvey Weinstein

Harvey Weinstein è stato riconosciuto colpevole per i reati di violenza sessuale e stupro nel gennaio del 2020. La vicenda che ha portato alla sua imputazione si è rivelata il più grande scandalo sessuale del cinema Hollywoodiano. Decine e decine di donne dello spettacolo hanno dichiarato di essere state molestate dall'ex fondatore di Miramax, la lista si è allungata sempre più dall'inizio del processo. Inizialmente, per queste stesse accuse, era stato ritenuto non colpevole. I verdetti di colpevolezza sono stati confermati, quindi,  per atto sessuale criminale di primo grado e stupro di terzo grado. La condanna ha poi portato alla sentenza conclusiva del processo: 23 anni di reclusione, senza contare il periodo già trascorso in cella dal produttore.

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