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“West Side Story”, il musical da 10 Oscar usciva 55 anni fa

E’ il musical dei musical. Vincitore di 10 Oscar, “West Side Story” è l’emblema dell’opera perfetta, trasposta dalle tavole di Broadway al grande schermo, con tematiche universali come l’amore, la fratellanza e la denuncia di ogni pregiudizio razziale che convergono in una storia fatta di balli acrobatici, canzoni immortali e prove attoriali senza paragoni.
A cura di Ciro Brandi
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Il musical dei musical usciva al cinema 55 anni fa, precisamente, il 18 ottobre 1961, con una sfarzosa premiere a New York. Diretto da Jerome Robbins e Robert Wise e tratto dall’omonimo e celeberrimo musical di Broadway (del 1957), il film è ambientato nel West Side di New York, dove si fronteggiano i Jets, bianchi, e gli Sharks, portoricani. La situazione precipita rovinosamente quando Maria, portoricana e Tony, leader dei Jets, si innamorano. Da quel momento, sarà un susseguirsi di amore, dramma ed acrobatiche esibizioni su pezzi diventati storici.

“West Side Story”: canzoni immortali e attori da Oscar

Prendendo a prestito il capolavoro tragico shakespeariano “Romeo e Giulietta”, i registi sono riusciti a portare sul palco la stessa adrenalina e le stesse tematiche del musical, trasformandolo in uno dei film più premiati della storia del cinema. Tutto ha contribuito a farne un cult, dalla scenografia (di Boris Leven e Victor A. Gangelin) alla sceneggiatura (scritta da Ernest Lehman, Jerome Robbins e Arthur Laurents), ma soprattutto la colonna sonora e le musiche di Leonard Bernestein, con pezzi immortali come “Maria”, “America” e “One hand, one heart”. Naturalmente, è impossibile non citare i grandissimi attori protagonisti Natalie Wood (Maria) e Richard Beymer (Tony), ma anche George Chakiris (Bernardo) e Rita Moreno (Anita), entrambi premiati con l’Oscar come Migliore attore e Migliore attrice non protagonista (anche se, non essendo cantanti, furono doppiati, nella parti cantate, da Marni Nixon, Jimmy Bryant, Betty Wand e Tucker Smith).

Il musical più premiato della storia

Jerome Robbins e Robert Wise seppero trasporre alla grande le tematiche basilari come l’amore, la fratellanza e il superamento di ogni pregiudizio razziale, dalle tavole del teatro (dove fu replicato per più di 720 sere) al grande schermo, offrendo uno spettacolo visivo che, a quell’epoca, era qualcosa di eccezionale e moderno, ma anche oggi, tralasciando alcuni dettagli alquanto “rudimentali”, quelle tematiche sono sempre (e tristemente) attuali. Tutti questi ingredienti hanno fatto si che l’Academy lo premiasse con ben 10 Oscar (Miglior film, Migliore regia, Miglior attore non protagonista, Migliore attrice non protagonista, Migliore fotografia, Migliori costumi, Miglior montaggio, Miglior sonoro e Migliore colonna sonora), oltre a tre Golden Globe e una valanga di altri premi. Questo gli permise di diventare il musical più premiato di sempre, battendo “Gigi”(1958), di Vincente Minnelli, che di Oscar ne portò a casa 9. Da quel momento, la storia cinematografica dei musical è radicalmente cambiata e “West Side Story”, a 55 anni di distanza, si pone come una sorta di faro eterno che guida l’ispirazione dei più grandi registi del genere.

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