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Will Smith, dal rap di strada alla gloria di Hollywood

Breve biografia di un attore molto amato dal pubblico: dalla musica alla Tv, per poi arrivare alla consacrazione nel mondo del cinema.
A cura di Alessio Gradogna
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Will Smith, la biografia, dal rap di strada al successo planetario

Dalla musica al cinema, dal rap di strada al successo planetario. Questo in estrema sintesi il percorso compiuto da Will Smith, attore cresciuto notevolmente nel corso del tempo, fino ad arrivare a ricoprire un ruolo di primo piano nel panorama hollywoodiano.

Smith nasce a Philadelpia nel 1968. All'inizio il suo sogno è sfondare nel mondo della musica, e con un amico mette insieme una mini-band che inizia a farsi conoscere. Nel 1989 però il suo destino cambia, quando interpreta la sit-com Willy Il principe di Bel Air, grande successo che porterà avanti per 5-6 anni, e che fa conoscere il suo volto sbarazzino in ogni dove. Nel frattempo, arriva la chiamata del cinema: il debutto avviene in I dannati di Hollywood (1992), le prime pellicole importanti sono Sei gradi di separazione e Bad Boys. Nel 1996 giunge la sua consacrazione presso le grandi folle grazie al super blockbuster Indipendence Day di Emmerich, seguito l'anno dopo dall'altro grande successo Men in Black.

All'inizio del nuovo millennio, Smith dimostra buone (e inattese) doti anche come attore drammatico, e si guadagna una nomination all'Oscar per il sofferto Alì di Michael Mann. Stessa cosa gli accade 6 anni dopo per la bellissima intepretazione in La ricerca della felicità di Gabriele Muccino. Nel mezzo, altri film maggiormente commerciali (Men in Black II, Io Robot, Hitch). Nel 2007 è protagonista del deludente e inutile horror Io sono leggenda, tratto da Matheson, poi recita in Hancock e di nuovo con Muccino (pronto ora a tornare a Hollywood per dirigere Passengers con Keanu Reeves) in Sette Anime (anche qui deludente rispetto alle attese).

Saprà ancora fornire prove di sorprendente qualità? Intanto prossimamente lo vedremo nel sequel di Indipendence Day, e in un remake hithcockiano.

Alessio Gradogna

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