Woody Allen smentisce le accuse di molestie di sua figlia: “Tutto falso”
Woody Allen è di nuovo al centro dello scandalo e delle accuse di pedofilia, ribadite ancora una volta da sua figlia adottiva Dylan Farrow, attraverso una lunga lettera che il New York Times ha ricevuto e pubblicato. Sono accuse ormai datate, per le quali il tribunale si era già pronunciato dopo un'inchiesta che aveva concluso che non c'erano prove sulle aggresioni denunciate da Dylan e dalla famiglia Farrow. Oggi Woody Allen replica attraverso il suo storico portavoce Leslee Dart:
Mr. Allen ha letto l'articolo e ha trovato le affermazioni false e vergognose. Replicherà di persona molto presto.
Una lettera agghiacciante quella di Dylan Farrow, che renderebbe di Woody Allen un'immagine perfida e disturbata. Oggi Dylan ha cambiato nome in Eliza Malone e, come ha ribadito anche nel suo scritto, avrebbe avuto conseguenze psicologiche molto gravi che ancora oggi influiscono sul suo quotidiano.
Avevo 7 anni quando Woody Allen mi prese per mano, mi condusse nella mansarda male illuminata al secondo piano della nostra casa. Mi disse di stendermi sullo stomaco e di giocare con il trenino elettrico di mio fratello. Dopo, mi ha aggredita sessualmente. Mentre lo faceva, mi sussurrava che ero una brava ragazza, che saremmo andati a Parigi e sarei diventata la star dei suoi film. […] Non mi piaceva quando mi ficcava il suo pollice in bocca. Non mi piaceva quando mi costringeva a stare nel suo letto, sotto le sue stesse lenzuola, mentre indossava solo le mutande.
I tweet velenosi di Mia e Ronan Farrow in occasione della cerimonia dei Golden Globes, dove Allen fu premiato alla carriera, hanno rappresentato un primo tentativo di riaccendere le polemiche ormai sopite.
Ronan Farrow, in particolare, è stato molto duro nei confronti del regista:
Mi sono perso il tributo a Woody Allen: hanno messo prima o dopo Annie Hall la parte in cui una donna ha pubblicamente confermato che l'ha molestata quando aveva sette anni?
Sulla questione è intervenuta anche Cate Blanchett, candidata all'Oscar per "Blue Jasmine", ultima pellicola del regista, dopo che la stessa Dylan si era rivolta a lei e agli attori che hanno lavorato ultimamente con Allen. La Blanchett ha espresso "solidarietà e pace" nei confronti di tutta la famiglia, auspicando si possa "trovare una soluzione". Aspettando la replica ufficiale di Woody Allen, è impossibile pronunciarsi in quello che sembra una situazione dai contorni sempre più sfocati. La soluzione appare molto lontana.