Michael Douglas: “Gli attori americani? Tutti asessuati e social-dipendenti”
Michael Douglas è uno che, di certo, non le manda a dire, e questo è ben noto nell’ambiente. L’attore, però, intervistato da The Independent, ha rilasciato dichiarazioni piuttosto pesanti sui suoi illustri colleghi. Douglas, che da pochi giorni ha perso l’amata mamma Diana Webster, è stato il protagonista di decine di film tra cui “Attrazione fatale”, “Rivelazioni”, “Basic Instinct”, nei quali ha interpretato il ruolo di maschio desiderato da donne stupende, pronte a fare follie per lui. Al giornale, però, l’attore ha dichiarato che gli attori britannici e australiani stiano, ormai, prendendo il posto di quelli americani, semplicemente perché questi ultimi non sono abbastanza uomini per i ruoli che gli vengono offerti:
Negli Stati Uniti abbiamo tantissimi giovani uomini asessuati o unisex e non abbiamo abbastanza Channing Tatum o Chris Pratt, mentre gli Australiani si. E’ un nuovo fenomeno.
“Gli attori americani sono social-dipendenti”
Douglas non si è fermato qui e, anzi, ha rincarato la dose dicendo che gli attori americani sono ossessionati dai social media, e ciò fa focalizzare la loro attenzione più sull’immagine pubblica invece di affinare il proprio talento. L’attore ha anche affermato che:
Sta succedendo qualcosa agli attori americani – sia uomini che donne – per questo inglesi e australiani stanno prendendo i loro migliori ruoli. Chiaramente, ci sono due fronti. In Inghilterra, gli attori prendono molto seriamente il loro lavoro, mentre negli Stai Uniti stiamo attraversando una fase social-media-dipendente rispetto allo studio. Molti attori sono rimasti tagliati fuori per colpa di quest’immagine social che influenza inevitabilmente la loro carriera.
Intanto, vi ricordiamo che Douglas sarà Harry “Hank” Pym nell’atteso film Marvel “Ant-Man”, in uscita nelle nostre sale a partire dal prossimo 12 agosto.
