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Ted conquista la vetta del box office italiano

Dopo il clamoroso successo riscosso negli USA, l’irriverente e sboccato orso di peluche creato da Seth MacFarlane, è arrivato in Italia debuttando al primo posto del box office. Ecco la nostra recensione.
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A cura di Ciro Brandi
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Attenzione > SPOILER

Ted

Il divertentissimo trailer e il clamoroso successo riscosso in America ci facevano ben sperare. Ebbene, le nostre aspettative non sono state affatto deluse: “Ted” è sicuramente la commedia dell’anno. Seth MacFarlane, papà de “I Griffin”, “American Dad”, e “The Cleveland Show” – nonchè presentatore degli Oscar 2013 – ha fatto centro anche con la sua pellicola d’esordio. La tematica dell’amico immaginario non è chiaramente nuova nel panorama cinematografico mondiale, ma MacFarlane la sviluppa in modo assolutamente originale, dando vita e voce (la sua) all’orsacchiotto che tutti vorranno, anche se dilaniato da mille vizi. Il film si apre con il flashback dell’infanzia solitaria del protagonista John Bennett/Mark Wahlberg, al quale viene regalato quest’orso di peluche con papillon, che se premuto sul petto, risponde con un tenerissimo “Ti voglio bene”. Il desiderio del piccolo John di dargli la vita, proprio come fosse un bimbo con cui condividere le sue paure (dei temporali e dei tuoni) e le sue passioni (“Flash Gordon”, interpretato dal biondissimo Sam Jones) viene ascoltato e dai primi minuti non sappiamo ancora bene cosa ci aspetta. Basta un flashforward e tutto cambia: John ha 35 anni, un lavoro noioso e una fidanzata in carriera, Lori/Mila Kunis, che vuole accanto a se un uomo maturo e responsabile. Ted, invece, è diventato un adulto dipendente dalla marijuana, che organizza festini con prostitute e lavora in un supermercato, dove incontra la sua nuova fiamma, la cassiera Tammy-Lynn (da applausi la scena dei nomi declinati da Walhberg).

Ted - Wahlberg e il suo orsacchiotto

In piena atmosfera anni ’80, si consumano battute al fulmicotone e politicamente scorrettissime (Ted ringrazia un’indiana per il regalo dell’11 settembre, dando per scontato che fosse musulmana!) , scene soft porno (vedi quelle al supermercato) ed estremamente demenziali (la lotta di John con Ted o il balletto del suo rapitore davanti alla tv, impersonato da un’inquietante Giovanni Ribisi) ma, in un periodo in cui il cinema italiano ci sta offrendo solo drammoni o commediole di poco conto, “Ted”, anche se da censura, è una luce nel buio. L’unico difetto forse riguarda il ritmo della narrazione, che non sempre è costante, soprattutto nella seconda parte, lasciando dei pericolosi buchi che tuttavia non intaccano il prodotto finale. La coppia Walhberg/Kunis funziona alla grande, la loro spontaneità e bravura nel recitare con un personaggio che non esiste fisicamente sul set, ma creato in digitale, è spaventosa. Non manca un pizzico di commozione nel finale (troppo frettoloso, a nostro avviso) a rendere più “umano” del solito l’orso Ted, ma si tratta di pochi minuti, il resto è vietato ai minori! Non perdetevelo.

Voto: 8

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