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35 anni fa usciva “Vacanze di Natale”, l’antesignano dei cinepanettoni firmato da Carlo Vanzina

Il capostipite dei cinepanettoni usciva il 22 dicembre del 1983 e, ad oggi, si può ampiamente dire che sia ancora il migliore di tutti. Vanzina offre la fotografia di uno spaccato sociale degli anni ’80 molto vivido, divertente e nostalgico allo stesso tempo, senza alcuna volgarità e con un cast perfettamente amalgamato.
A cura di Ciro Brandi
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E’ il capostipite di quelli che saranno chiamati “cinepanettoni” anni dopo, ma anche quello rimasto nella storia più di tutti gli altri. “Vacanze di Natale”, di Carlo Vanzina, usciva il 22 dicembre 1983, anno in cui il regista ci porta a Cortina, dove le famiglie più altolocate si riuniscono per trascorrere le festività. C’è la ricca famiglia Covelli, capitanata dall’avvocato Giovanni Covelli (Riccardo Garrone), con i tre figli Roberto (Christian De Sica), arrivato da New York con la fidanzata Samantha (Karina Huff); l’irrequieta Diamante (Roberta Lerici) e Luca (Marco Urbinati), fidanzato con Serenella (Antonella Interlenghi), ma più interessato alla Roma, sua squadra del cuore. Da Roma, invece, arriva Mario (Claudio Amendola), con la sua famiglia decisamente “diversa” dai Covelli. Il ragazzo è interessato a Samantha, con cui riesce a trascorrere la notte di Capodanno. Alle loro storie, si unisce quella dello squattrinato playboy del piano bar, Billo (Jerry Calà), che ha un ritorno di fiamma con la sua ex Ivana (Stefania Sandrelli), ora sposata con un ricco milanese, e farà di tutto per riconquistarla. Alla fine, tutti si rincontreranno in estate, in Sardegna.

Il capostipite dei cinepanettoni è il migliore di tutti

In epoca moderna, il termine “cinepanettone” è usato il più delle volte con accezione negativa. Questo non vale per “Vacanze di Natale” che, sulla scia del clamoroso successo di “Sapore di mare”, uscito nel febbraio dello stesso anno, riporta la stessa goliardia dalla spiaggia alla montagna, offrendo la fotografia di uno spaccato sociale degli anni ’80 molto vivido, divertente e nostalgico allo stesso tempo. Vanzina, autore anche della sceneggiatura con suo fratello Enrico, parte da storie semplicissime che s’intrecciano tra loro ma senza ricorrere mai alla volgarità, mantenendosi sempre su un’ironia molto leggera, con gag riuscitissime e diventate storiche. Comicità e sentimentalismo si mescolano alla perfezione, facendo scivolare i 97 minuti in maniera piacevole e senza alcuna pretesa. Tutti gli altri capitoli successivi saranno una variazione degli stessi temi e, a lungo andare, risulteranno decisamente molto più scontati e ripetitivi rispetto al primo capitolo del 1983.

Grandi comici alla corte di Vanzina

Va detto che gran parte del successo del film è merito dei grandi comici scelti dal regista. Calà, De Sica e Garrone sono stati per lui una garanzia di qualità, già collaudati in “Sapore di mare” e qui al massimo della forma. Il trio è coadiuvato dalle bellissime Karina Huff e Stefania Sandrelli e dagli eccellenti comprimari tra cui Guido Nicheli, Rossella Como, Marilù Tolo, Antonella Interlenghi e Roberta Lerici. Anche le critiche furono molto positive e il pubblico rispose con un entusiasmo clamoroso, facendo arrivare gli incassi a quasi 3 miliardi delle vecchie lire.

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