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7 film dei fratelli Vanzina che fanno ridere veramente

Carlo ed Enrico Vanzina, nella loro quarantennale carriera di registi e sceneggiatori, hanno girato più di 60 film e sono diventati noti per i cinepanettoni con Christian De Sica e Massimo Boldi. C’è stata anche qualche incursione nel thriller e nelle commedie sentimentali, ma vi siete mai chiesti quali sono i loro film che fanno veramente ridere? Eccone 7 da recuperare.
A cura di Ciro Brandi
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I re Mida della commedia italiana, i fratelli Carlo ed Enrico Vanzina, figli del grande Steno, nella loro quarantennale carriera di registi e sceneggiatori, hanno girato più di 60 pellicole e, naturalmente, sono diventati stranoti soprattutto per i cinepanettoni  con Christian De Sica e Massimo Boldi, bistrattati e amati, ma che si sono sempre rivelati un grandissimo successo al botteghino. Tuttavia, nel loro curriculum – partito nel 1976 con “Luna di miele in tre” fino a “Caccia al tesoro” uscito nel novembre scorso – ci sono anche incursioni nel thriller e nelle commedie sentimentali. Ma vi siete mai chiesti quali, tra i loro film, fanno ridere veramente? Eccone, allora, 7 da recuperare.

“I fichissimi”(1981)

Riprendendo la tragedia shakesperiana di “Romeo e Giulietta”, Carlo Vanzina ci racconta la storia di Romeo (Jerry Calà) e Felice (Diego Abatantuono), a capo di due bande rivali, a Milano. Romeo lavora in un garage, mentre Felice fa le consegne per un fruttivendolo. Un giorno, Romeo incontra la sua Giulietta (Simona Mariani), in metro,  ma non sa che è la sorella di Felice, il quale ha intenzione di farla sposare con Walter (Renato Cecchetto), proprietario del bar dove la ragazza lavora come cassiera. Naturalmente, ne scaturiranno situazioni paradossali e gag assurde, con risate a non finire, incentrate soprattutto sulle enormi differenze dei due protagonisti (il terrunciello di Abatantuono è già irresistibile) che s’incanalano verso un finale che riprenderà quello del cult “Il laureato”, di Mike Nichols.

“Eccezzziunale… veramente”(1982)

Eccezzziunale… veramente” è un piccolo capolavoro della comicità italiana con un solo e assoluto protagonista: Diego Abatantuono. L’attore qui si fa in tre, interpretando i ruoli del milanista Donato Cavallo, dell’'interista Franco e dello juventino Tirzan, in altrettanti episodi. Il primo è il capo degli Ultrà del Milan che si scontrerà con con il capo degli Ultrà dell’Inter, facendolo finire in coma. Donato va a trovarlo in ospedale, ma proprio lì conoscerà la fidanzata del suo “nemico”, la quale s’innamorerà di lui. Nel secondo, invece, gli amici di Franco gli fanno credere di aver fatto 13 al totocalcio, così l’uomo si da a spese pazze. Una volta scoperto l’arcano, tutti gli amici decidono di puntare i loro ultimi soldi sull’impossibile vittoria dell’Avellino sull’Inter, arrivando a minacciare l’arbitro del match. Nell’ultimo, Abatantuono è Tirzan, camionista pugliese ossessionato dalla Juventus e, per andare a vedere la sua squadra a Parigi, scambia il suo camion con quello di un collega. Una volta lì, però, i ladri gli ruberanno il veicolo e per lui saranno guai seri. Un grande cult che fa la satira della passione degli italiani per lo sport nazionale, in modo leggero, scanzonato e tremendamente efficace sul piano comico, con Abatantuono coadiuvato da Boldi, Teocoli, Stefania Sandrelli, Ugo Conti e Renzo Ozzano.

“Vacanze di Natale”(1983)

Nel 1983, usciva il primo cinepanettone, “Vacanze di Natale”, considerato all’epoca una sorta di versione invernale del blockbuster “Sapore di mare”, uscito nello stesso anno. Vanzina ci porta a Cortina, in un grande albergo popolato da arricchiti, playboy, mariti fedifraghi e un giovane Christian De Sica, nei panni di Roberto Covelli, che cercherà di dichiarare ai genitori la propria omosessualità. Tutto partiva da qui, con gag meno volgari del solito ma di sicuro impatto, una colonna sonora meravigliosa  e una sceneggiatura (scritta sempre da Enrico Vanzina) che fornisce uno spaccato molto fedele degli italiani arricchiti – ma solo materialmente – degli anni ’80, con una Cortina che fa da cornice ideale alle (dis)avventure dei protagonisti De Sica, Jerry Calà, Claudio Amendola, Karina Huff, Riccaro Garrone, Rossella Como, Guido Nicheli, Stefania Sandrelli, Mario Brega, Moana Pozzi e tantissimi altri attori.

“Vacanze in America”(1984)

Un gruppo di studenti di un istituto cattolico di Roma, parte per gli USA per due settimane, guidato da don Rodolfo da Ceprano (Christian De Sica), detto “don Buro”, insegnante di storia e geografia, e dal più anziano don Serafino (Renato Moretti). La gita trascorrerà tra amori travolgenti e lo stesso don Buro dovrà difendersi dalle avances di uno degli studenti. Risate a non finire che il pubblico premiò, grazie anche alla presenza di un cast già rodato che comprende Jerry Calà, Claudio Amendola, Antonella Interlenghi, Edwige Fenech, Gianmarco Tognazzi, Giacomo Rosselli, Fabio Ferrari, Gianfranco Agus e Luigi Uzzo. Rivedere come ci si divertiva a quei tempi, senza tecnologia e con situazioni paradossali che si venivano a creare con l’interazione, in questo caso, tra italiani e stranieri è impagabile.

“S.P.Q.R. – 2000 e ½ anni fa”(1994)

S.P.Q.R. – 2000 e ½ anni fa” rappresenta una sorta di nuova era vanziniana. I fratelli scrivono la sceneggiatura basandosi sulle vicende di Mani pulite e Tangentopoli, riportandole nell’Antica Roma, volendo dimostrare che la storia è assolutamente ciclica e che anche all’epoca succedeva di tutto. Nel cast ci sono Christian De Sica (Cesare Atticus), Massimo Boldi (Antonio Servilio), Leslie Nielsen (Senatore Lucio Cinico), Gabriella Labate (Ottavia, madre di Atticus), Nadia Rinaldi (Cornelia, moglie di Atticus), Marco Vivio (Alessio, figlio di Atticus), Anna Falchi (Poppea), ma anche Ugo Conti, Massimo Ceccherini, Renato Moretti, Fabio Grossi e Riccardo Rossi. La comicità si fa un tantino più volgarotta, ma l’idea di andare indietro nel tempo ha premiato alla grande, con continui paragoni con il presente che creano siparietti comici sferzanti e senza tempi morti.

“A spasso nel tempo”(1996)

Il tema del viaggio nel tempo continua con “A spasso nel tempo”, con protagonisti Massimo Boldi e Christina De Sica. Il primo è Walter Colombo, proprietario di un cinema di Milano mentre il secondo è Ascanio Orsini Varaldo, esponente dell’aristocrazia romana. I due s’incontreranno a Los Angeles e, una volta saliti a bordo dell’attrazione della macchina del tempo di un luna park, saranno catapultati nella preistoria; ai tempi del Rinascimento fiorentino; nella Venezia del 1700; nella Roma all’epoca della Seconda guerra mondiale;  nella Capri degli anni ’60; nella Firenze del 2023, per poi tornare al presente. Naturalmente, ad ogni epoca corrispondono battute al fulmicotone e scene folli ed esilaranti che però, stavolta, hanno cornici ben fatte e assolutamente non approssimative. Il pubblico lo premiò ampiamente e ciò diede vita anche al sequel “A spasso nel tempo – L'avventura continua”(1997).

“Caccia al tesoro”(2017)

L’ultima fatica dei Vanzina, “Caccia al tesoro”, racconta la storia di Domenico Greco (Vincenzo Salemme), un attore scarso e pieno di debiti che, per racimolare i soldi per l’operazione di suo nipote, decide di rubare uno dei gioielli del tesoro di San Gennaro. Con lui, ci saranno sua sorella Rosetta (Serena Rossi), Ferdinando (Carlo Buccirosso), suo nipote Michelino (Gennaro Guazzo) e un’altra coppia di sgangherati ladri romani, Cesare (Max Tortora) e Claudia (Christiane Filangieri). Da Napoli, a Torino, fino a Cannes in Costa Azzurra, la caccia si snoda con colpi di scena, azione, peripezie, con l’entrata in scena di poliziotti, rapinatori professionisti, camorristi e mercanti d’arte, in una girandola di situazioni surreali e spassosissime.

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