Arnold Schwarzenegger: i 70 anni del Terminator del cinema prestato alla politica
A vederlo sembra incredibile, eppure Arnold Schwarzenegger, il 30 luglio, compie 70 anni. Noto per i personaggi di Terminator e Conan il barbaro, l’attore nella sua lunga carriera ha girato più di 45 film e preso parte a decine di documentari. Affermato e apprezzato culturista, tuttora Schwarzenegger cura il suo aspetto fisico che gli ha permesso di diventare un’icona del cinema d’azione. Dal 2003 al 2011 è stato il Governatore della California, ma poi è tornato alla sua passione più grande, la recitazione.
I titoli vinti da culturista
L’attore è nato nella cittadina di Thal, in Austria e, sin da piccolo, ha avuto un rapporto conflittuale con il suo severo padre, un poliziotto che lo voleva far diventare calciatore e che lo educò a prendersi cura del suo corpo. Dopo aver provato quasi tutti gli sport, a 14 anni Schwarzenegger decise di dedicarsi anima e corpo al culturismo. A 18, però, prestò servizio militare obbligatorio nell’esercito austriaco e, un giorno, disertò per andare a Stoccarda e partecipare al concorso “Mister Europa”, dove arrivò al primo posto. Nel 1967, invece, vince quello di Mister Universo, a soli 20 anni e, l’anno successivo , era già a Santa Monica, in California e, nel 1970 vinse il titolo di Mister Olympia, a New York.
“Conan il barbaro” e “Terminator”
Il suo aspetto fisico fece da biglietto da visita per il cinema. Nel 1969, è il protagonista di “Ercole a New York”, di Arthur Allan Seidelman e, a ruota, gira “Il lungo addio”(1973), di Robert Altman; “Il gigante della strada”(1976), diretto da Bob Rafelson (per cui vinse un Golden Globe come Miglior attore esordiente) e “Uomo d’acciaio”(1977), per la regia di George Butler e Robert Fiore. Il suo primo grande successo è stato, però, “Conan il barbaro”(1982), diretto da John Milius e sceneggiato dal regista con Oliver Stone. La pellicola è, ad oggi, considerata un vero e proprio cult e, nel 1984, l’attore gira anche il sequel “Conan il distruttore”, diretto da Richard Fleischer. Nello stesso anno, è la volta di “Terminator”, di James Cameron, primo capitolo del fortunato franchise in cui Schwarzenegger interpreta il ruolo iconico del cyborg assassino T-800, inviato nel passato per uccidere Sarah Connor (Linda Hamilton), futura madre dell’uomo che distruggerà le macchine. La pellicola fu un successo di critica e al botteghino e, successivamente, Schwarzenegger è il protagonista di altri film di successo come “Commando”(1985), “Codice Magnum”(1986), “Predator”(1987), “Danko”(1988) e “I gemelli”(1988), commedia in cui recita con Danny DeVito. Nel 1986, l’attore sposa la giornalista Maria Shriver, dalla quale avrà i figli Katherine Eunice, , Christina Maria Aurelia, Patrick Arnold e Christopher Sargent. I due divorzieranno nel 2011, dopo che l’attore le ha rivelato di avere avuto un figlio, Joseph, nel 1997, da una collaboratrice domestica.
Da “Atto di forza” a “Una promessa è una promessa”
Gli anni ’90 si aprono con lo sci-fi “Atto di forza”, di Paul Verhoeven, altro cult dell’attore, a cui seguiranno la commedia “Un poliziotto alle elementari”(1990), di Ivan Reitman; il sequel “Terminator 2 – Il giorno del giudizio”(1991), di James Cameron, che porta a casa 4 Oscar; “Last Action Hero – L’ultimo grande eroe”(1993), per la regia di John McTiernan e “True Lies”(1994), diretto sempre dal suo amico James Cameron. Tra il 1990 e il 1993, il Vicepresidente George W. Bush lo nomina Presidente del Consiglio Presidenziale per lo Sport e l’Attività fisica e, intanto, continua la scalata al botteghino mondiale con la commedia “Junior”(1994), di Ivan Reitman; l’action “L’eliminatore – Eraser”(1996), diretto da Chuck Russell e “Una promessa è una promessa”, commedia del 1996, diretta da Brian Levant.
Il flop di “Batman & Robin” e la carriera politica
l tonfo più clamoroso della sua carriera è rappresentato da “Batman & Robin”(1997), di Joel Schumacher, dove l’attore veste i panni di Mister Freeze, accanto a George Clooney e Chris O’Donnell, rispettivamente nei panni di Batman e Robin. Il film fu un clamoroso flop al botteghino e la critica lo fece a pezzi, facendo finire uno dei franchise più promettenti degli anni ’90. Il danno d’immagine fu imponente, ma Schwarzenegger non si fece abbattere per nulla e, già nel 1999, era sul set del thriller “Giorni contati – End of Days”, di Peter Hayms e, nel 2000, è il protagonista dello sci-fi “Il sesto giorno”, di Roger Spottiswoode. Dopo aver girato “Danni collaterali”(2002), di Andrew Davis e “Terminator 3 – Le macchine ribelli”(2003), per la regia di Jonathan Mostow. Nello stesso anno, viene nominato Governatore della California e, durante il suo mandato, si fa notare per l’enorme attivismo contro ogni tipo di razzismo e si batte per la creazione di leggi contro l’inquinamento e il riscaldamento climatico, anche se molti lo accusarono di populismo. Nel 2006 viene riconfermato nella stessa carica, fino al 2011, ma in questi anni non rinuncia a partecipare a qualche film, tra cui “Il tesoro dell’Amazzonia”(2003), di Peter Berg; “Il giro del mondo in 80 giorni”(2004), diretto da Frank Coraci e “I mercenari – The Expendables”(2010), di Sylvester Stallone.
Il ritorno al cinema con “I mercenari” e le ultime pellicole
Nel 2012, torna al cinema attivamente con “I mercenari 2”, diretto da Simon West e l’anno dopo è il protagonista di due film d’azione: “The Last Stand – L’ultima sfida”, di Kim Ji-Woon e “Escape Plan – Fuga dall’inferno”, diretto da Mikael Hafstrom. Gli ultimi film in cui l’abbiamo visto sono “Sabotage”(2014), di David Ayer; “I mercenari 3”(2014), diretto da Patrick Hughes; “Contagious – Epidemia mortale”(2015), per la regia di Henry Hobson; “Terminator Genisys”(2015), di Alan Taylor e “La vendetta – Aftermath”, di Elliott Lester, uscito direttamente in home-video, il 19 luglio scorso.