Bisio e Co. ci riportano al Bar Sport [la recensione]
Questa commedia con Claudio Bisio e Co. arriva nelle sale dopo una lunga attesa e curiosità, dettata soprattutto dal fatto che è tratto dall’omonimo libro di Stefano Benni, pubblicato da Arnoldo Mondadori nel 1976 e considerato un classico della narrativa umoristica italiana.
Il film segue la storia dei personaggi che frequentano il Bar Sport, un localino alla periferia di Bologna, gestito da Antonio (Giuseppe Battiston), detto Onassis per la sua proverbiale tirchieria. Qui si susseguono vorticosamente le avventure dei clienti, attratti dal cappuccino di Antonio o dalla Luisona, la pasta che contraddistingue il bar ma che nessuno osa mangiare. Troviamo Tennico (Claudio Bisio), il classico tuttologo che conosce tutto e tutti, specializzato nell’invadere le conversazioni degli altri; il tuttofare Bovinelli (Cornacchione) perennemente alle prese con l’insegna luminosa del bar che non vuole saperne di accendersi: il playboy (Teo Teocoli), la prostituta Elvira (Roberta Lena) vittima di avances da parte degli avventori e non, l’ingenuo Cocosecco (Bob Messini), l’immancabile bellissima cassiera Clara (Aura Rolenzetti) e due vecchiette pettegole e inchiodate ai propri tavolini (Angela Finocchiaro e Lunetta Savino). Un microcosmo di nostalgia e umorismo.
Chi di noi non ha mai incrociato l’insegna di un Bar dello Sport nella propria vita? E’ un must. Il regista Massimo Martelli ha saputo cogliere in pieno il senso di nostalgia, spensieratezza, ironia dettato dall’atmosfera di quel luogo e, anche se ambientato negli anni ’70, tutto è facilmente riconducibile ai giorni nostri. Martelli ha convinto Benni, l’autore del romanzo, a girarne la trasposizione cinematografica dopo vari tentativi inutili. Infatti lo scrittore è stato sempre molto restìo a concedere i diritti delle proprie opere, ma quando ha letto le prime bozze della sceneggiatura ha dato il suo ok.
Il plot va avanti per scene/barzellette che si susseguono velocemente, ma nessuna riesce a far ridere veramente. Si sorride, certo, ma non nel modo in cui ci si aspettava. Le prime critiche arrivate alla pellicola denunciano proprio il fatto che sulla carta il racconto convince e strappa qualche risata, ma al cinema ben poco. “Bar Sport” è una commedia girata anche molto bene, non infarcita di volgarità gratuita, con un cast assolutamente eccezionale (Teo Teocoli su tutti, forse è proprio lui la punta di diamante dell’intero progetto) ma qualcosa nel meccanismo di Martelli s’inceppa, soprattutto a causa di una sceneggiatura che ha costruito personaggi troppo macchiettistici (anche Bisio lo è rispetto al suo ruolo in "Benvenuti al Sud")e, in alcuni casi, forzati, portatori di una maschera che li allontana dalla realtà. Allora meglio vedere il film come una favola in cui ci si allontana per due ore dal caos e dall’ipocrisia delle grandi metropoli e si riassapora il gusto delle cose semplici.
Voto: 6-