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Boris il film, la recensione: un film che non risparmia nessuno

Finalmente uscito il film di Borsi andiamo a scoprire se gli autori siano riusciti a ripercorrere il successo della serie.
A cura di Francesco Zullo
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la satira arriva al cinema e non risparmia nessuno

I fan che ieri si sono recati al cinema sperando di ritrovare, l'alchimia che aveva reso Boris la prima vera grande sticom di culto Italiana, sono sicuramente tornati a casa soddisfatti dalla visione del film. In Boris il film, sono presenti tutti quegli elementi che hanno costruito il successo della serie che, da Sky è riuscita ad affermarsi al punto di essere stata trasposta sul grande schermo quasi a furor di popolo. Ma andiamo a vedere con esattezza  di cosa hanno goduto gli spettatori che ieri hanno permesso alla pellicola di incassare all'incirca circa 150.000 Euro.

In Boris il film, ritroviamo il regista René Ferretti e tutta la sua troupe alle prese con una fiction dedicata alla giovinezza di Papa Ratzingher, costretto a girare una scena dai toni molto poco artistici, il regista deciderà di abbandonare perentoriamente il set e la tv. Ma come scopriremo, dalla tv non se ne esce e la necessità spingono Ferretti a tornare a bussare cassa presso la rete televisiva. Dalla rete gi viene proposto un progetto dal titolo Sott'Aceto, dai pochi minuti di girato che René ha la possibilità di visionare decide di lasciare per davvero la televisione in maniera definitiva,  per dedicarsi ad un progetto cinematografico molto ambizioso: produrre un film de La Casta. Questa volta Ferretti decide di voler fare tutto al meglio, scaricando in maniera brusca i suoi collaboratori abituali, scegliendo di collaborare con delle personalità del cinema. I costi lievitano e la necessità spinge il regista a tornare a batter cassa presso la rete tv, li il delegato della rete gli farà capire che le cose vanno per il meglio e di cominciare al più presto a girare.

Girare con una troupe di livello per il povero René sarà un'esperienza molto dura, tra professionisti molto spocchiosi ed attori troppo sensibili, imperdibile la parodia di Margherita Buy. Ben presto scoprendo di essere preso in giro da tutta la sua troupe, Ferretti scaricherà i così detti artisti per riprendere il suo vecchio gruppo di lavoro. Da quel momento le riprese cominceranno a velocizzarsi, ma non mancheranno incidenti e moltissimi momenti in cui René dovrà tornare a buttare giù il rospo, accettando molti compromessi come riprendere l'attrice "cagna" Corinna Negri, Carolina Crescentini, pur di avere il grande Francesco Campo. Ma sarà proprio quest'ultimo a cambiare ogni cosa…morendo. Proprio durante i funerali dell'attore Ferretti verrà a sapere che la rete non ha intenzione di finanziare il progetto del film la Casta. Ferretti in crisi, senza un attore fondamentale dovrà prendere la decisione più dura e riscrivere il film per farlo diventare un cinepanettore: Natale Con la Casta.

Il film è ferocemente satirico, Boris non risparmia davvero nessuno, ogni aspetto del cinema italiano viene preso e freddamente dissacrato! I professionisti del cinema, i grandi artisti vengono comicamente derisi come elitari professionisti impegnati solo a soddisfare il proprio ego più che nel costruire buoni film. I grandi attori vengono super umanizzati, imperdibile è la parodia della timidissima Margherita Buy che viene dipinta quasi incapace di proferire parola. Gli autori che già nella serie erano stati ampiamente presi in giro vengono nuovamente messi al centro della scena, ancora una volta creando la dicotomia tra gli artistoidi ego riferiti e i cialtroni pronti a fare anche "l'impepata di cozze". I tre autori visti nella serie tornano nella pellicola ad essere protagonisti: membri di Sceneggiatura Democratica, sindacato di sceneggiatori vicini alla sinistra, tiranneggiano un gruppo di ghost witers del cui lavoro si prendono il merito, ma è da Oscar la scena che li vede contrapposti a Nicola Piovani. Naturalmente Boris il film, non può mancare di prendere in giro i cine panettoni e gli attori che si piegano a recitarci, raccontando a gli spettatori come si costruisce il successo di questo tipo di produzioni. Ce ne è anche per il classico operatore di sinistra pronto a riempirsi la bocca di paroloni pur di sembrare impegnato ed intelligente.

Boris il film, non risparmia davvero nessuno in questo senso ripercorre ed arricchisce quanto fatto e visto in tv. Il film può essere apprezzato anche da quanti non hanno avuto modo di seguire l'epopea televisiva di René Ferretti. Una delle scelte obbligate tra i film in uscita questo week end, di cui potere vedere il trailer nell'apposita sezione del nostro sito.

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