26 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Brividi sotto l’albero: ecco i 5 migliori film horror a tema natalizio

Siete stanchi delle solite storie sdolcinate che imperversano in televisione e al cinema durante queste festività? Ebbene, se non volete fare a meno degli horror neanche a Natale, allora ecco 5 pellicole che fanno al caso vostro con oscure leggende nordiche legate a Babbo Natale, psicopatici, assassini e presenza oscure che vogliono rovinare la notte più bella dell’anno.
A cura di Ciro Brandi
26 CONDIVISIONI
Immagine

Il Natale si avvicina e, come al solito, in televisione inizia la programmazione dei film più noti delle feste: da “Mamma ho perso l’aereo” a “Una poltrona per due”, fino ai classici film d’animazione. Eppure, tra le tante pellicole di questo genere, ce ne sono tante che mescolano il clima festivo al terrore, sostituendo le storie sdolcinate (talvolta un po’ stantie) con misteriose e angoscianti leggende nordiche legate a Babbo Natale; assassini psicopatici che agiscono nella notte più bella dell’anno e a presenze oscure che vogliono rovinarla a tutti i costi. Ebbene, se siete amanti del terrore, allora non potete perdere questi 5 suggerimenti per un Natale da brivido.

“Black Christmas – Un Natale rosso sangue”(1974), di Bob Clark

Definito dalla critica specializzata come lo “slasher” per eccellenza, “Black Christmas – Un Natale rosso sangue” racconta la storia di una confraternita di ragazze – interpretate da Katie Cassidy, Mary Elizabeth Winstead, Lacey Chabert, Michelle Trachtenberg – che, bloccate nel loro convitto il giorno di Natale, sono perseguitate da un folle maniaco che, prima le tempesta di telefonate anonime, per poi passare all’azione, uccidendole una ad una. La polizia brancola nel buio e solo una di loro sembra aver riconosciuto l’assassino ma, in realtà, nulla è come sembra e ogni errore può costare la vita. Estremamente violento e ansiogeno, l’horror di Clark è un film che gli amanti del genere non possono non aver visto e, tra l’altro, è stato girato anche un remake, nel 2006, con lo stesso titolo, diretto da Glen Morgan, ma che non raggiunge assolutamente il livello del capostipite in quanto a tecnica registica e sceneggiatura.

“Silent Night, Deadly Night – Natale di sangue”(1984), di Charles E. Sellier Jr.

Charles E. Sellier Jr., nel 1984, portava nelle sale questo angosciante horror che racconta la storia di Bobby (Danny Wagner), un bambino irrequieto che è stato sempre ossessionanto dai racconti di suo nonno su Babbo Natale, da lui definito un essere punitivo nei confronti dei bimbi cattivi. Proprio alla Vigilia di Natale, un pazzo vestito da Babbo Natale uccide i suoi genitori, costringendo Billy e il suo fratellino ad andare a vivere in un orfanotrofio. A 18 anni, il ragazzo troverà lavoro in un negozio di giocattoli ma, un giorno, il suo datore di lavoro gli ordinerà di travestirsi proprio da Santa Claus, risvegliando in lui il tragico trauma. Da quel momento, si scatenerà la sua furia omicida. Il film suscitò non poche polemiche per il fatto che dipingesse Babbo Natale come un crudele assassino e, in effetti, la visione è alquanto disturbante. La pellicola guadagnò pochissimo al botteghino ma, col tempo, è diventato un cult del genere, dando il via ad altri 5 sequel.

“Jack Frost”(1997), di Michal Cooney

Il regista Michael Cooney riprende il mito di Jack Frost, allegoria dell’inverno, e ne fa  un serial killer (interpretato da Scott MacDonald) vittima di una mutazione genetica avvenuta dopo  un terribile incidente d’auto con un camion che trasportava materiale radioattivo. Il protagonista diventerà, quindi metà assassino e metà uomo di neve e farà di tutto per vendicarsi dell’uomo che l’ha ridotto in quello stato. Cooney costruisce un’angosciante totalmente opposto al rassicurante “Jack Frost” di Troy Miller, con Michael Keaton e Kelly Preston, del 1998, quindi, tenete lontani i vostri bambini e fate molta attenzione a saper distinguere le due pellicole!

“Trasporto eccezionale – Un racconto di Natale”(2010), di Jalmari Halander

Jalmari Halander ci porta in Lapponia, alla Vigilia di Natale. Qui, in un piccolo villaggio, Alla vigilia di Natale, alcuni uomini riportano in superficie il corpo di quello che sembra essere Babbo Natale, sepolto sotto una lastra di ghiaccio. Ma secondo i vecchi miti nordici, Babbo Natale è un enorme e malvagio demone con grandi corna, sconfitto da un’antica popolazione e ibernato nei ghiacci eterni. Nei giorni successivi al ritrovamento, vengono rinvenuti i cadaveri di alcune e un gruppo di bambini risulta scomparso nel nulla. Che c’entri la vecchia leggenda di Santa Claus? Girato alla grande da Halander, il film è un thriller-horror meno slasher degli altri, ma più tetro e magnetico sotto il lato psicologico e, soprattutto più appassionante per la presenza della leggenda dei miti del Nord. Da rivedere per apprezzarne dettagli che all’epoca, magari, ci sono sfuggiti.

“Krampus – Natale non è sempre Natale”(2015), di Michael Dougherty

Il film horror a tema natalizio più recente è “Krampus – Natale non è sempre Natale”, del 2015. Per la sua pellicola, Dougherty si è ispirato a delle leggende che caratterizzano il folklore tedesco e, precisamente, su un'antica credenza secondo cui se si è stati buoni, nella notte più magica dell'anno si riceverà la visita di Babbo Natale e si potrà godere dei suoi doni. Se, al contrario, si è stati cattivi, arriverà uno spirito malvagio per prendere qualcosa. In questo contesto, s’inserisce la famiglia del giovane Max (Emjay Anthony). Purtroppo, il clima a Natale non è dei migliori e i parenti iniziano presto a discutere. Max, allora, indispettito e deluso decide di chiudere con il Natale e strappa la letterina che aveva scritto per Santa Claus. Così, genera la furia dello spirito Krampus, che si alimenta con la mancanza di spirito festivo. Le luci decorative si spengono, la neve inizia a cadere abbondante e in men che non si dica la casa è isolata. Le icone della festività prendono vita e hanno intenzioni malefiche. Prendono d'assedio la casa della famiglia di Max e per la prima volta, i familiari si ritroveranno ad essere uniti allo scopo di rimanere in vita.

26 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views