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Claudio Amendola: “Non voglio vivere in un paese che chiude i porti”

L’attore interviene in una serata organizzata dal “Piccolo Cinema America” e si contrappone alle idee dei colleghi Scamarcio e Gerini: “Non voglio vivere in un paese che chiude i porti. Stiamo perdendo di vista la nostra indole, un paese con quattromila chilometri di coste che è ‘partente’ e ‘arrivante'”.
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Claudio Amendola si contrappone alle dichiarazioni di Claudia Gerini e Riccardo Scamarcio, favorevoli alle politiche di Matteo Salvini. Intervenuto all'evento "Piccolo Cinema America" presso il porto turistico di Roma a Ostia, ha usato parole chiarissime per commentare le nuove politiche sull'immigrazione del governo Lega-M5S.

Salvini cavalca sensazioni facili da portare avanti

Chiarissimo Claudio Amendola, che stigmatizza il comportamento di Matteo Salvini e ammette che il suo modo di fare politica crea consensi perché "cavalca sensazioni facili".

Salvini sta dando voce a un sentimento che è più lontano da me di qualunque cosa voi possiate pensare, ma vedo che è un sentimento che purtroppo fa proseliti e che cresce in Italia. Ho intuito che Salvini cavalcava delle sensazioni che sono facili, sono naturali nell'uomo, sono semplici da portare avanti

Non voglio vivere in un paese che chiude i suoi porti

L'attore de "I Cesaroni" ha le idee chiare. Le sue parole arrivano a pochi giorni di distanza da quelle di Riccardo Scamarcio sui migranti, e di Claudia Gerini sul censimento dei Rom. I due attori hanno appoggiato le idee politiche di Matteo Salvini, Amendola è del fronte opposto.

Non voglio vivere in un paese che chiude i suoi porti. Io credo che stiamo perdendo di vista la nostra indole, che è quella di un Paese con quattromila chilometri coste, siamo ‘partenti' e siamo ‘arrivanti'. Non possiamo nascondere questa nostra antichissima tradizione: siamo un popolo di mare. Anche chi vive in Padania in qualche modo è un mezzo marinaio. Tutti noi dobbiamo avere un pochino di coscienza e un pochino di paura, di non lasciare andare questo meraviglioso paese in una deriva che non ci appartiene e non ci è mai appartenuta, credo sia il momento di risvegliare delle coscienze un po' troppo sopite. Forse se siamo uno dei pochi Paesi europei a non aver mai fatto una vera rivoluzione è proprio perché ogni tanto ci mettiamo seduti e lasciamo che le cose passino e forse questa cosa qua invece non deve passare. Non lo dico per ideologia, lo dico per umanità. Io non sono credente, ma lo dico per umanità cristiana: non voglio far parte di un Paese che chiude i porti e lo voglio dire da qua.

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