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DiCaprio sconfitto, non c’è verso di vincere un Oscar (sebbene lo meriti)

DiCaprio perde un Oscar che fino ad un mese e mezzo fa era nelle sue mani. Vince McCounaghey, bravo e dimagrito con un ruolo drammatico, più appetibile per una statuetta rispetto al grottesco Lupo di Wall Street.
A cura di Andrea Parrella
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Difficile riuscire a immaginarsi lo stato d'animo di Leonardo DiCaprio dopo la delusione che ha avuto in serbo per lui la notte degli Oscar 2014 (il racconto dell'intera serata). Se un mese e mezzo fa qualcuno si fosse domandato chi l'avrebbe spuntata come Miglior Attore protagonista a questo giro, non ci sarebbero stati dubbi su una sua vittoria a mani basse. Il profilo dimesso del film di McCounaghey, che alla fine ha avuto la meglio, le pretese relative di "Dallas Buyers Club", facevano credere che Matthew si sarebbe contentato della seconda piazza. Non è stato così perché nell'ultimo mese e mezzo si è assistito ad un insolito susseguirsi di fattori secondo i quali l'istintiva tendenza a tifare per il più debole è andata a coincidere con quella legge degli Oscar, quasi sempre confermata, secondo la quale un ruolo drammatico porta con sé un ammontare di chance molto più consistente di un ruolo meno serioso, a tratti grottesco se non comico (come il Jordan Belfort interpretato da DiCaprio).

La metamorfosi corporea – A far pendere la bilancia per McCounaghey (che vincendo non ha rubato nulla, va detto) non si esclude che abbia svolto un ruolo di primaria importanza l'altro criterio divenuto essenziale per la valutazione di un ruolo al cinema, talmente abusato da essere sovrastimato: la metamorfosi fisica. Matthew McCounaghey ha perso circa 25 chili per entrare nella parte del texano malato di aids ottenendo, come nella tradizione, un'enorme considerazione per questo motivo da parte di chi ha espresso la propria preferenza. L'ironia dilagante su Twitter subito dopo l'annuncio della vittoria di McCounaghey ai danni di DiCaprio la dice lunga sulla percezione universale di questo duello, quasi come se tutti avessero data così per scontata la vittoria del beniamino di Scorsese, da pensare che se Leo avesse sentito il suo nome subito dopo la frase proverbiale and the Oscar goes to… nemmeno avrebbe esultato.

Perché DiCaprio avrebbe meritato – L'interpretazione di Leonardo DiCaprio in non è solo un magistrale saggio di recitazione, ma la prova di un attore che si assume il rischio di compenetrare totalmente il personaggio che interpreta, partecipare alla costruzione di un ruolo, diventare regista e impresario di se stesso. A penalizzarlo ha forse contribuito il gigantismo di "The Wolf of Wall Street", che ha assunto il ruolo di Golia pur senza aver mai mostrato l'intenzione di diventarlo.

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