video suggerito
video suggerito
Opinioni

Perché ‘Kung Fu Panda 3’ è il cartone animato più visto di sempre in Cina

Il film d’animazione Dreamworks è diventato il cartone più visto di sempre in Cina, incassando più che in patria, anche grazie alla collaborazione di consulenti cinesi e ad una versione realizzata apposta per quel mercato.
A cura di Gabriele Niola
310 CONDIVISIONI
Video thumbnail
Immagine

Tutta Hollywood sempre di più guarda al mercato cinese, non da oggi né da ieri ma già da tempo. Un conto però è pensare i film in ottica mondiale, cioè per avere successo e piacere anche fuori da quello che fino a 10 anni fa il mercato più importante del mondo capace da solo di garantire il successo, gli Stati Uniti, un altro è pensarlo per piacere anche in un altro continente a persone di un’altra cultura. E un altro conto ancora è spostare parte della produzione e creare una divisione cinese. È quello che ha fatto la Dreamworks, casa di produzione americana a tutti gli effetti (quelli di Shrek e Madagascar), che con Kung fu Panda 3 film hanno inaugurato la divisione di Pechino.

Sebbene la stragrande maggioranza del film sia stato realizzato come al solito in America, Kung Fu Panda 3 si è avvalso per la prima volta della consulenza di veri cinesi e risulta a tutti gli effetti una coproduzione USA-Cina. Certo le migliorie riguardano tutti dettagli che a noi dicono molto poco. Si parla della verosimiglianza degli scenari, dei costumi corretti, degli intarsi giusti per l’epoca e via dicendo, elementi che in precedenza erano stati trattati con sufficienza ma che al pubblico cinese possono facilmente infastidire, come a noi del resto infastidiscono le sufficienze che il cinema americano si prende con l’antica Roma. Tuttavia, benché sia impossibile per noi notare la differenza, Kung Fu Panda 3 è un film molto più cinese e chi conosce l’animazione che viene dalla Cina (quella che da noi arriva a stento) avrà notato che il personaggio del cattivo un po’ la ricorda.

Infatti, visto che tutti i personaggi del film sono già noti e non si possono cambiare, gli autori hanno pensato di creare uno dei pochi nuovi innesti, il cattivo, ad immagine e somiglianza dell’animazione cinese. Non solo il character design, cioè come è pensato, che colori ha o com’è disegnato, viene più da lì che dai canoni americani, ma anche il suo atteggiamento e la maniera in cui è sia minaccioso che a tratti macchiettistico, ricorda più il cinema cinese per bambini che quello occidentale. Che tutto funzioni in grande armonia con lo svolgimento e il modo di far cinema hollywoodiano che conosciamo e apprezziamo anche noi è quindi il vero miracolo compiuto dalla Dreamworks.

L'influenza cinese anche nel doppiaggio

Aggiustare i dettagli per una plausibilità migliore però sarebbe troppo poco per giustificare una divisione cinese e una coproduzione. Kung Fu Panda 3 è stato proprio realizzato in due versioni differenti con movimenti delle labbra differenti. Nell’animazione moderna il dialogo si registra sempre prima che le scene siano realizzate e funziona da riferimento per gli animatori, dunque in una versione (quella distribuita in tutto il mondo) le labbra si muovono per assecondare le battute dei doppiatori americani; nell’altra (distribuita solo in Cina) si muovono per assecondare le battute dei doppiatori cinesi. L’obiettivo ovviamente è l’aderenza maggiore possibile a quel mondo e l’illusione che si tratti di un prodotto cinese pensato per il mercato interno.

Record al botteghino in Cina e non in America

Il risultato sono circa 150 milioni di dollari in un mese di presenza in sala (solo in Cina) ovvero il più grande incasso mai realizzato in quel paese per un film d’animazione. Addirittura il weekend d’apertura, quello cioè in cui si fa il grosso dell’incasso e che meglio indica quale sarà l’andamento, ha totalizzato una cifra superiore al suo equivalente americano, annunciando quel che poi è finito per accadere, ovvero che Kung Fu Panda 3 anche in assoluto ha fatto più soldi in Cina che in America. Di poco ma è andata così circa 150 milioni contro 140. È facile a questo punto fare previsioni apocalittiche di un cinema hollywoodiano asservito alla Cina, in realtà chi ha visto questo terzo Kung Fu Panda sa che non è così. Come sempre si tratta un film che si prende le sue libertà, dice quel che deve dire e soprattutto, non ha rinunciato a tutto quello che abbiamo imparato a riconoscere essere i tratti distintivi del cinema hollywoodiano.

310 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views