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Elton John: “In Rocketman volevano togliere sesso e droga, ma la mia vita è stata anche questo”

In un lungo articolo pubblicato sul Guardian, il cantante parla del suo rapporto con il film biografico che racconta la sua vita e la sua carriera, in cui viene interpretato da Taron Edgerton. Elton John loda l’attore protagonista e svela di aver chiesto che la sua vita venisse rappresentata senza censure.
A cura di Valeria Morini
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Non c'è stata alcuna censura in "Rocketman", in merito alla vita dissoluta di Elton John tra sesso e droga, e il merito è proprio di… Elton John. Il cantante ha pubblicato un lungo articolo sul Guardian scritto di suo pugno, in cui racconta il rapporto con il film biografico di Dexter Fletcher, uscito in sala dopo il passaggio fuori concorso al Festival di Cannes. John ha seguito da vicino la produzione della pellicola (in cui viene interpretato dall'attore Taron Edgerton) e ha insistito perché la sua esistenza eccentrica fosse raccontata senza censure.

Le lacrime alla visione del film

Nell'articolo, l'artista britannico (in Italia in questi giorni, per il tour con cui dirà addio alle scene) ha ammesso di essersi commosso fino alle lacrime alla visione di "Rocketman", iniziando a piangere già un quarto d'ora dopo l'inizio: "Singhiozzavo davvero, in modo rumoroso". Non si sentiva preparato, Elton, al turbinio di emozioni che gli ha riportato davanti agli occhi la sua intera vita, benché sia stato coinvolto nella lavorazione sin dall'inizio, quando gli attori in lizza per interpretarlo erano Justin Timberlake e Tom Hardy (poi rimpiazzati da Edgerton). In realtà, il cantante ha cercato di restare il più possibile distaccato dal film, lasciando che fosse suo marito David Furnish a recarsi quotidianamente sul set.

Niente censure

L'artista si è commosso nel vedere i suoi genitori, con cui ha sempre avuto un rapporto difficile, e nel ripercorrere la sua esistenza, tra altri e bassi. Se l'altro biopic del momento, "Bohemian Rhapsody", è stato criticato per aver trascurato gli aspetti più negativi della personalità di Freddie Mercury, "Rocketman" non glissa sulle questioni pruriginose, perché è stato lo stesso Elton John a insistere in tal senso:

Alcuni studios volevano che venissero attenuate le questioni relative al sesso e alla droga affinché la pellicola potesse ricevere un rating PG-13 (film per cui ai minori di 13 anni si consiglia la presenza di un adulto). Ma io non ho condotto una vita PG-13. Non volevo un film pieno solo di sesso e droga, ma, allo stesso tempo, tutti sanno che ho avuto parecchio a che fare con entrambe le cose negli anni ’70 e ’80. Non c’era motivo di fare un film in cui, dopo ogni concerto, me ne tornavo tranquillo in camera con un bicchiere di latte caldo e una copia della Bibbia a farmi compagnia.

Un biopic non tradizionale

A differenza dei film biografici più lineari, "Rocketman" è soprattutto un musical, con elementi surreali. Anche in questo caso, l'approccio è stato suggerito direttamente da Elton John: "Inoltre, gli studios non volevano gli elementi fantasy e preferivano un biopic più tradizionale, ma non avrebbe avuto senso". Lo stile del film rispecchia la personalità del cantante e pianista:

Da ragazzino vivevo molto nella mia testa. E quando la mia carriera è decollata lo ha fatto in modo tale da non sembrare reale per me. Non è successo da un giorno all'altro: per quattro o cinque anni ho girato per i club, prodotto dischi e scritto canzoni con Bernie per venderle a persone che non erano minimamente interessate, prima che accadesse qualcosa di grosso. Ma quando è accaduto, è stato come l'esplosione di un missile. C’è un momento in Rocketman, quello in cui sto suonando al Troubadour club di Los Angeles e tutto, nella stanza, comincia a levitare, incluso il sottoscritto. Onestamente, è davvero così che mi sono sentito.

I complimenti per Taron Edgerton

John, inoltre, loda senza riserve l'interpretazione di Taron Edgerton: "Il suo modo di cantare mi ha davvero sbalordito. Non mi imita, non ha il mio aspetto, benché si sia rasato i capelli, cosa che odia, per sembrare quello che ero negli anni '70. Benvenuto nel mio mondo, piccolo, almeno i tuoi capelli ricresceranno. Ma lui è come me, ha catturato qualcosa di me, proprio come Richard Madden ha qualcosa di John Reid (manager di Elton John, ndr) e Jamie Bell ha qualcosa di Bernie". Quest'ultimo è Bernie Taupin, il paroliere che scrive le canzoni con Elton John da 50 anni: "Jamie e Taron sono persino riusciti a catturare la mia relazione con Bernie, il che è francamente un miracolo (…) Siamo persone completamente diverse (…) Ma c'è un legame strano tra di noi. (…) Al di fuori di mio marito e dei miei figli, è la relazione più importante della mia vita, ci vogliamo davvero bene e il film riesce a mostrarlo". Anche Taupin si è commosso vedendo il film:

Ha capito il significato, ovvero creare qualcosa che fosse come la mia vita: caotica, divertente, pazza, orribile, brillante e oscura. Ovviamente non è tutto vero, ma è la verità.

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