Hollywood maledetta, tutti gli attori che meritano di più
È strano il mondo del cinema. Onore e gloria un film dopo l'altro per i soliti noti, poi una vita a campare di rendita. Prendiamo Johnny Depp. Una produzione interessante e varia, poi ad un certo punto, puff, il classico starsene sugli allori. Eppure si parla ancora del camaleontico, dell'incredibile e del genio maledetto di Johnny Depp, anche nel recente "Mortdecai", film decisamente sotto tono rispetto ai fasti del passato. Robert Downey jr. dopo "Iron Man" sta vivendo un momento tutto in discesa, qualsiasi cosa tocchi è oro. E ancora Brad Pitt, Meryl Streep, Helen Mirren, la nuova "donna-ovunque" Jennifer Lawrence sembra non sbagliare più un colpo e lo scandalo "The Fappening" le ha regalato di contro i favori del pubblico maschile e femminile, non certo per il contenuto delle immagini quanto per il torto subito.
Dunque parliamo sempre dei soliti noti, e meno male che almeno l'Oscar è stato vinto da Eddie Redmayne per "La teoria del tutto" e che abbiamo riabilitato la figura di Michael Keaton, eccezionale, sontuoso in "Birdman". Dove voglio arrivare? Esiste una folta schiera di "numeri due", che tanto secondi ai su citati non sono. Attori rimasti in un territorio sommerso, per pochi eletti, che anche quando partecipano a blockbuster e cinecomic, si vedono sempre oscurati dalle stelle più in vista. È il caso di Mark Ruffalo, proprio con lui partiamo in questo viaggio alla scoperta degli attori di Hollywood che meritano di più.
Mark Ruffalo
Mark Ruffalo è un attore completo, in grado di coprire diversi ruoli eppure inspiegabilmente il pubblico non riesce ad apprezzarlo quando deve sostenere la scena tutta sulle spalle. Lo abbiamo visto come partner in "Shutter Island", perfetto accanto a Leonardo Di Caprio, ed è Bruce Banner/Hulk in "The Avengers", ed ha fatto meglio dei suoi due predecessori, ovvero Edward Norton e Eric Bana, è arrivato agli Oscar per "I ragazzi stanno bene", nomination come miglior attore non protagonista nell'anno in cui vinse Christian Bale per "The Fighter". Quest'anno era in lizza per la stessa categoria con "Foxcatcher", ma ha trovato davanti a sé l'ennesima prova immensa, quella di J.K. Simmons con "Whiplash". L'ho trovato perfetto come protagonista in "Begin Again – Tutto può cambiare" nel ruolo del discografico decaduto in cerca di un ultima chance e di premiare, senza compromessi, il talento puro. Una bella favola, un po' la parabola di quello che appare essere la sua carriera. Talento, un centimetro alla volta.
Aaron Eckhart
Non abbastanza bello per essere un Brad Pitt, non abbastanza versatile per essere un Johnny Depp. Aaron Eckhart è un altro di quelli che lavora tanto e raccoglie poco. "Ogni maledetta domenica" di Oliver Stone gli da notorietà dopo aver debuttato in diversi film con Neil LaBute. Si lancia nelle commedie amorose dove gioca al ruolo del "bello ma stronzo", sbagliando anche qualche film quando si lancia nel catastrofico "The Core" e in "Paycheck". Si riprende con "Thank you for Smoking" ottenendo una nomination ai Golden Globe, ritorna all'amore con "Sapori e dissapori", poi è Harvey Dent ne "Il cavaliere oscuro". L'ultima sua fatica è stato un flop, "I, Frankenestein", ma merita un'altra chance.
Jessica Lange
Basta parlare di Meryl Streep, per favore. Apriamo un topic su Jessica Lange. La gallina dalle uova d'oro di Ryan Murphy, non ci fosse lei l'intera saga di "American Horror Story" perderebbe l'ultimo flebile rantolo di interesse. In quel carrozzone glam lontanissimo dall'essere horror, ci voleva lei una "donna con le palle", che con la quinta stagione "Freak Show" da il benservito a tutti per rilanciarsi nel cinema. Solo tre film negli ultimi otto anni. Pochi.
John C. Reilly
John C. Reilly, una vera stella di Hollywood. È il classico attore che quando lo vedi ti domandi "Ehi, ma dove l'ho già visto quello?" e chi è con te ti risponde: "Ma come è quello che faceva quella parte lì…". Ecco. Se vi può servire rinfrescarvi la memoria, vi basterà sapere che John C. Reilly è Jack Mulraney in "Gangs of New York", Amos Hart in "Chicago" (nomination agli Oscar come miglior attore non protagonista), e ancora "Carnage" di Polanski, film bellissimo dove tiene testa ad un cast di spessore assoluto (Jodie Foster, Kate Winslet, Cristoph Waltz), "Radio America" di Altman, "Il dittatore" di Jeff Baena e, di recente, lo abbiamo visto in un ruolo minore ma divertente in "Guardiani della Galassia", cinecomic diverso dai soliti.
Giovanni Ribisi
Lo ricorderete giovanissimo nel ruolo di Frank, il fratellastro di Phoebe in "Friends", dopo quella Ribisi ha inanellato prestazioni incredibili una dopo l'altra. La lista? Il medico Wade in "Salvate il soldato Ryan", è in "Lost in Translation", "Ritorno a Cold Mountain", è Parker Selfridge in "Avatar" ed è in "Ted" di Seth MacFarlane. Reciterà per lui anche nella sua commedia successiva, "Un milione di modi per morire nel West" ed è nel cast di "Selma – La strada per la libertà".