I 10 migliori film horror ispirati a eventi reali
La cinematografia internazionale è piena di film horror ispirata a fatti realmente accaduti e, forse, proprio per questo motivo risultano ancora più spaventosi. Titoli cult come “L’Esorcista”, “Shining”, “Amytiville Horror”, o più recenti come “L’evocazione – The Conjuring” e “Liberaci dal male”, approdato nelle nostre sale lo scorso 20 agosto, hanno alle spalle storie macabre e angoscianti che hanno spinto i più importanti registi del mondo a trasporle sul grande schermo, con risultato straordinariamente terrificanti. Di seguito, trovate 10 pellicole che sono perle del genere e che vale la pena avere nella propria collezione o, semplicemente, rivedere – possibilmente – in compagnia e con le luci accese!
“L’Esorcista”, di William Friedkin (1973)
Lo scrittore William Blatty basò il suo romanzo e la sceneggiatura del film su un vero esorcismo praticato dalla Chiesa Cattolica, nel 1949, sul piccolo Roland Doe, pseudonimo di un tredicenne del Maryland. Nei giorni dopo la morte di sua zia, Doe tentò di mettersi in contatto con lei con una tavola Ouija, e questo portò ad una serie di eventi sovrannaturali, tra cui la levitazione. Tantissimi sacerdoti lavorarono insieme per eseguire 30 esorcismi, durante i quali hanno riferito che Doe reagiva con violenza alla vista di oggetti sacri e parlava con voce demoniaca. Doe, dopo un po’ di tempo dopo l’esorcismo, tornò alla normalità e non ci furono altri episodi di possessione.
“L’evocazione – The Conjuring”, di James Wan (2013)
La coppia formata da Ed e Lorraine Warren (interpretati nel film da Vera Farmiga e Patrick Wilson) è realmente esistita e si tratta di investigatori paranormali americani che nel 1952 fondarono la New England Society for Psychic Research. L’esorbitante numero di casi della carriera dei Warren comprendono anche l’inquietante infestazione narrata nel film “L’evocazione” e nel suo spin-off, “Annabelle”, prossimamente nelle nostre sale. La storia del primo film è basata sulle vicende di Roger e Carolyn Perron che, nel 1971, si trasferìrono in una fattoria con le loro cinque figlie e presto cominciarono a sperimentare ciò che hanno descritto come un’ossessiva possessione ed infestazione psichica. Hanno invitato i Warren alla fattoria per indagare. I Perron hanno descritto diversi tipi di entità, che emanavano puzza di carne putrefatta e facevano levitare i loro letti e mobili.
“Non aprite quella porta”, Tobe Hooper (1974)
il film di Tobe Hooper del 1974 e il remake di Marcus Nispel del 2003 sono ispirati ai macabri omicidi del famoso serial killer Ed Gein, sospettato di aver ucciso diverse vittime tra il 1954 e il 1957. La casa – e tutti gli oggetti di morte – ricostruiti nel film sono praticamente quasi identici a quelli rinvenuti in casa di Ed Gein nel 1957. Il vero Ed Gein indossava il cuoio capelluto di un essere umano e anche il volto, ma per assecondare il suo desiderio di essere una donna, e non a causa di una malattia della pelle come si racconta nel film. La motosega, invece, è una licenza d’autore di Hooper, dato che Gein uccideva le sue vittime con un’arma da fuoco.
“The Exorcism of Emily Rose”, di Scott Derrickson (2005)
Il film è ispirato a un vero esorcismo eseguito su Anneliese Michel, una giovane ragazza tedesca che, nel 1968, iniziò a mostrare i sintomi di una possessione demoniaca molto potente. Nel 1975, due sacerdoti hanno eseguito diversi esorcismi nell’arco di quasi un anno per liberare Anneliese, posseduta da una vera e propria legione di demoni. Durante quel periodo, però, la ragazza non mangiò nulla, finendo per morire, nel luglio del 1976. I suoi genitori e i sacerdoti sono stati processati e giudicati colpevoli di omicidio colposo e condannati a sei mesi di carcere.
“Le colline hanno gli occhi”, di Alexandre Aja (2006)
Il film è ispirato alla leggenda di Alexander “Sawney” Bean, uno scozzese vissuto nel 16esimo secolo, a capo di un gruppo di 40 persone che ha ucciso e mangiato più di 1.000 persone. Il clan ha vissuto in alcune grotte per 25 anni prima di essere catturato e giustiziato in massa. La sua vita ha ispirato numerosi racconti e film tra cui la pellicola inglese Raw Meat, anche se gli studiosi e gli storici mettono in dubbio la sua reale esistenza. Nel 2007 c’è stato anche il sequel, “Le colline hanno gli occhi 2”, ancora più cruento e spaventoso del primo capitolo e che ha incassato una cifra assurda al box office.
“Shining”, di Stanley Kubrick (1980)
Il capolavoro di Kubrick, tratto dal romanzo di Stephen King, del 1977, ha alle spalle una storia molto curiosa. Lo scrittore King, in un’intervista, affermò che lui e la moglie Tabitha hanno trascorso una notte in hotel in Colorado , che era completamente vuoto. Durante il sonno, lo scrittore ebbe un terribile incubo: suo figlio, di tre anni, attraversava i corridoi dell’hotel guardando indietro continuamente ,con gli occhi spalancati , urlando e inseguito da una manichetta antincendio . Quando si è svegliato, aveva già in mente la struttura del libro.
“Il Messaggero – The Haunting in Connecticut”, di Peter Cornwell (2009)
La pellicola è basata sull’infestazione subita dalla famiglia Snedeker a Southington, in Connecticut, nel 1980. Dopo aver affittato una nuova casa, Carmen Snedeker ha scoperto che questa era stata un tempo una camera mortuaria e che gli strumenti utilizzati sui cadaveri erano ancora in cantina. La coppia scoprì anche che un dipendente della camera mortuaria era stato condannato per necrofilia. Il film è considerato uno dei più terrificanti di sempre.
“The Amityville Horror”, di Stuart Rosenberg (1979)
Il film cult è basato sull’omonimo libro di Jay Anson. Il best seller racconta la storia della famiglia Lutz, che si trasferisce al 112 di Ocean Avenue a Long Island, NY 13 mesi dopo che Ronald DeFeo Jr., 23 anni, assassinò genitori e fratelli. I Lutz rimasero nella casa per soli 28 giorni, raccontando di essere stati testimoni di una vasta gamma di attività paranormali spaventose, tra sciami di mosche, incubi terrificanti, graffi sulle mura e impronte di zoccoli nella neve.
“Liberaci dal male”, di Scott Derrickson (2014)
La pellicola è ispirata alla vera storia – descritta minuziosamente in un libro – del detective del Dipartimento di Polizia di New York Ralph Sarchie (nel film interpretato da Eric Bana) che si troverà ad investigare su strani casi di esorcismo che stanno terrorizzando la città. Il vero Sarchie, nel corso dell’indagine, ha assistito a venti casi di esorcismo, tutti con sintomi diversi, che l’hanno segnato a vita, con immagini che non dimenticherà mai più.
“A Nightmare on Elm Street”, di Wes Craven (1984)
Wes Craven, per il suo film cult, si è ispirato ad un articolo letto su L.A. Times che era incentrati sulla morte di alcune persone durante il sonno . Si tratta di una serie di storie di uomini del Sud dell’Asia che provenivano da famiglie di immigrati, e che sono morti dopo aver avuto incubi tremendi, senza connessione tra di loro. Uno di questi era il figlio di un fisico, aveva 21 anni ed era considerato un fenomeno nel Laos , in Cambogia. Il ragazzo non riusciva a dormire e la famiglia era estremamente preoccupata. Una sera, dopo sette giorni insonni, il giovane cadde in un profondo sonno davanti al televisore e così i genitori decisero di portarlo a letto. Durante la notte, però, sono stati svegliati da urla e rumori. Una volta nella stanza, il giovane era già morto, probabilmente per arresto cardiaco, ma l’autopsia rivelò che era morto per cause inspiegabili . Nel suo armadietto c’erano una bottiglia con caffè caldo, per stare sveglio, e diversi sonniferi per tentare di dormire, ma invano.