I 50 anni di Isabella Ferrari, da “Sapore di mare” al successo de “La grande bellezza”
Sensualità, fascino, talento e grande temperamento. Queste sono le maggiori qualità di Isabella Ferrari, una delle migliori attrici del nostro panorama cinematografico, che oggi compie 50 anni. Tutti la ricorderanno come Selvaggia, la fidanzatina ideale – e un po’ sfortunata – di “Sapore di mare” di Carlo Vanzina, ma in tempi più recenti, l’abbiamo potuta apprezzare anche in film più impegnati e in fiction televisive dal successo clamoroso.
Da Miss Teenager al clamore di “Sapore di mare”
Isabella Ferrari, nome d’arte di Isabella Fogliazza, nasce il 31 marzo del 1964 a Ponte Dell’Olio, tranquilla cittadina in provincia di Piacenza. A soli 15 anni vince il concorso di Miss Teenager e il premio era un contratto discografico con la WEA, il sogno artistico di tutte le ragazze di allora. La casa discografica le fa incidere un 45 giri, ma presto Isabella scopre che quella non è la sua vera strada. Nel 1980, a soli 16 anni, esordisce in televisione nel programma di Gianni Boncompagni, “Sotto le stelle” e la sua acerba avvenenza fu subito notata da Carlo Vanzina, e nel 1982 è già sul set di “Sapore di mare”, nel ruolo di Selvaggia, recitando al fianco di Virna Lisi, Jerry Calà, Marina Suma e Christian De Sica, facendo battere il cuore a milioni di italiani. Nel 1983, il sequel “Sapore di mare – Un anno dopo” non fa altro che consacrare la sua fama, ma la giovane Isabella non vuole rimanere ingabbiata in quel ruolo della fidanzatina d’Italia per sempre.
Il cinema “impegnato”
A 18 anni si trasferisce a Roma e inizia il suo lavoro di attrice in film più impegnati. Nel 1988, Marco Tullio Giordana la sceglie per il drammatico “Appuntamento a Liverpool”, nel ruolo di Caterina, una ragazza decisa ad uccidere l’hooligan che ha ammazzato suo padre. L’anno dopo è la volta di “Willy Signori e vengo da lontano”, di Francesco Nuti e nel 1994 è sul set di “Cronaca di un amore violato”, di Giacomo Battiato. Nel 1995 gira “Romanzo di un giovane povero”, di Ettore Scola, al fianco di Alberto Sordi, e il ruolo di Andreina le fa vincere la Coppa Volpi come migliore attrice non protagonista.
Le fiction di successo e lo scalpore di “Caos calmo”
Alla carriera cinematografica, la bella attrice decide di affiancare quella televisiva, prendendo parte a fiction di successo come “Provincia segreta”, “Sospetti”, e soprattutto “Distretto di polizia”, nel ruolo dell’amato commissario Giovanna Scalise. Sul set di quest’ultima fiction, conoscerà anche il suo futuro marito, il regista Renato De Maria, dal quale avrà tre figli. Nel 2005 è di nuovo al cinema con “Amatemi”, diretta proprio da De Maria, poi recita in “Vite sospese” di Marco Turco, “La lingua del santo” del grande Carlo Mazzacurati, “Il seme della discordia” di Pappi Corsicato” e gira con Ozpetek ben due film: “Saturno contro”(2006) e “Un giorno perfetto”(2008). Nel 2006 è anche a teatro con “Due partite”, di Cristina Comencini. Fa molto scalpore, invece, la scena erotica girata con Nanni Moretti in “Caos calmo”(2008), in gara al Festival di Berlino, suscitando la curiosità morbosa del pubblico e portando molti spettatori al cinema.
“La grande bellezza” e i progetti futuri
Nel 2012, Isabella Ferrari è al Festival di Roma per presentare il trasgressivo e controverso “E la chiamano estate”, per la regia di Paolo Franchi. Il film spacca la critica ma regala all’attrice il Marc’Aurelio d’Argento alla migliore attrice. All’inizio del 2013, intraprende un tour teatrale con Marco Travaglio nello spettacolo “E’ stato la Mafia”, ma la vera sorpresa per lei è stata la proposta di Paolo Sorrentino (col quale aveva già girato uno spot molto hot per Yamamay due anni prima) di entrare a far parte del cast del film premio Oscar, “La grande bellezza”, nel piccolo ruolo di Orietta. Sempre nel 2013, ha preso parte al film “Il venditore di medicine” diretto da Antonio Morabito, presentato all’ultimo Festival di Roma, mentre nel 2014 sarà nelle sale col drammatico “La vita oscena”, diretta dal marito Renato De Maria, tratto dall’omonimo romanzo di Aldo Nove, incentrato su un viaggio visionario e psichedelico di un ragazzo che sceglierà di raccontare la sua vita oscena, e non sceglierà di togliersi la vita come il suo poeta preferito.