I 60 anni di Silvio Orlando: dal sodalizio con Moretti e Salvatores fino a Sorrentino
E’ uno dei più grandi e premiati attori del nostro cinema e ha già in bacheca una Coppa Volpi, 2 David di Donatello, 2 Nastri d’Argento, 2 Ciak d’Oro e decine di altri riconoscimenti. Silvio Orlando, 60 anni il 30 giugno, ha girato finora 42 film dei generi più disparati, dimostrando un’istrionicità che pochissimi artisti posseggono in Italia. Nella sua carriera, ha stretto sodalizi professionali con grandi registi come Salvatores e Moretti, con i quali ha girati tante delle sue migliori pellicole, fino a Sorrentino, che lo ha voluto per il ruolo del Cardinale Angelo Voiello in “The Young Pope”.
L’inizio del sodalizio con Salvatores e Moretti
Orlando è nato a Napoli e, dopo una parentesi nel gruppo musicale del “Centro Culturale Giovanile” della sua città, inizia a lavorare a teatro. L’esordio sul grande schermo risale al 1988, quando Gabriele Salvatores lo vuole nel cast di “Kamikazen – Ultima notte a Milano”, con Claudio Bisio, Antonio Catania, Paolo Rossi e altri comici. L’anno dopo, è già sul set di “Palombella rossa”, diretto da Nanni Moretti. Il suo talento viene subito notato anche da Daniele Luchetti che lo vorrà per “Il portaborse”(1991) e “Arriva la bufera”(1993) e, sempre nel 1993, torna a lavorare con Salvatores in “Sud”, nei panni del protagonista Ciro Ascarone.
“La scuola”, “Nirvana” e i premi per “Aprile”
Il ruolo dell’idealista professor Vivaldi, ne “La scuola”(1995), di Luchetti, gli da una popolarità enorme e, da quel momento, la sua carriera prende letteralmente il volo, portandolo a girare la divertente commedia “Ferie d’agosto”(1996), di Paolo Virzì; “Vesna va veloce”(1996), del grande Carlo Mazzacurati e “Nirvana”(1997), con il suo amico Gabriele Salvatores. Nel 1997, è di nuovo nei panni di un professore in “Auguri Professore”, di Riccardo Milani, accanto a Claudia Pandolfi e, l’anno dopo, interpreta se stesso in “Aprile”, di Nanni Moretti, e vince il David di Donatello e il Ciak d’Oro come Miglior attore non protagonista.
“La stanza del figlio” e “Il caimano”
Dal 2000, Orlando si cimenta con personaggi più impegnati e profondi in film straordinari come “Preferisco il rumore del mare”(2000), di Mimmo Calopresti; “La stanza del figlio”(2001), diretto da Nanni Moretti; “Luce dei miei occhi”(2001), di Giuseppe Piccioni; “El Alamein – La linea del fuoco”(2002), per la regia di Enzo Monteleone e “Il posto dell’anima”(2003), sempre per la regia di Milani. Nel 2006, Moretti gli affida il ruolo del produttore cinematografico di film di seri B, Bruno Buonomo, nel cult “Il caimano”, con Margherita Buy, Jasmine Trinca, Michele Placido, che gli fa portare a casa il David, il Nastro d’Argento e il Ciak d’Oro come Miglior attore protagonista.
La Coppa Volpi e “The Young Pope”
Nel 2008 è in “Caos calmo”, di Antonello Grimaldi e, grazie al ruolo del professore Michele Casali ne “Il papà di Giovanna”, di Pupi Avati, vince meritatamente la Coppa Volpi a Venezia per la Migliore interpretazione maschile e il Premio Pasinetti. Nel 2009 torna alla commedia con “Ex”, di Fausto Brizzi ed è nel film “Il grande sogno”, diretto da Michele Placido. Gli ultimi film di rilievo sono stati “La passione”(2010) e “La sedia della felicità”(2014), del compianto Carlo Mazzacurati e “La variabile umana”, diretto da Bruno Oliviero, mentre nel 2016 è con Fabio Volo in “Un paese quasi perfetto”. Nello stesso anno, lo abbiamo visto anche in televisione negli straordinari panni del Cardinale Angelo Voiello nella seguitissima serie “The Young Pope”, di Paolo Sorrentino, dove recita accanto a Jude Law.