I demoni di Insidious al cinema [la recensione]
Finalmente esce anche in Italia il film horror diretto da James Wan (“Saw”, “Dead Silence”) e sceneggiato dal bravissimo Leigh Whannell, presentato in anteprima al Toronto International Film Festival del settembre 2010.
Il plot è molto semplice: I coniugi Renai e Josh Lambert (Patrick Wilson e Rose Byrne) si sono da poco trasferiti, con i tre figli, in una nuova casa situata in periferia. Quando Dalton (Ty Simpkins), il loro figlio maggiore, entra in coma a causa di un incidente domestico, per la coppia inizia un vero e proprio calvario. Non avendo riportato ferite o altri traumi significativi, i medici non riescono a spiegare il coma profondo in cui è caduto il ragazzino. Nello stesso periodo in cui il figlio è in coma, Renai inizia ad avvertire strani rumori in casa, che successivamente danno vita a sinistri fenomeni. Spaventati, i coniugi Lambert decidono di cambiare nuovamente casa, ma i fenomeni continuano anche nella nuova abitazione. Grazie all'intervento della madre di Josh, i Lambert si mettono in contatto con la medium Elise, sperando possa risolvere la situazione. L'intervento della sensitiva farà venire a galla una verità sconvolgente.
Nei primi minuti della pellicola si può pensare di stare per assistere al solito film dell’orrore basato sulla classica casa stregata e sui soliti fantasmi dispettosi. Ma non è così. Stavolta le entità maligne non infestano la casa, ma è lo stesso piccolo protagonista a fare da magnete, ad attrarle e portarle con sé.
Con un budget molto limitato, Wan ha saputo mettere su un prodotto di buon livello, curando ogni minimo particolare (soprattutto musiche e fotografia) dando vita ad un horror che colpisce, impressiona e, finalmente, da un sano scossone che mancava da tempo nelle sale cinematografiche. L’inizio ricalca un pò le atmosfere alla “Paranormal Activity” (tra i produttori figura anche Oren Peli) e altri film dello stesso genere (“Il Messaggero”), ma da quando la famigliola cambia casa, i rumori, le risate, i gridolini iniziali diventano tangibili e le apparizioni (il nano, il demone ecc..) ci fanno mettere le mani davanti agli occhi più di una volta.
E’ vero che alcuni effetti sono alquanto elementari (vedi trucco e costumi del demone anziano) ma, a nostro avviso, è uno degli elementi che ci fa apprezzare ancora di più il film, rende il tutto più reale e ancora più pauroso. Delude un pò il finale, troppo confuso e frettoloso, ma la pellicola, nell’insieme, merita di essere vista.
In Usa il film ha incassato quasi 55 milioni di dollari, costandone appena 1, battendo persino “Scream 4” nella prima settimana di programmazione. Siamo curiosi di vedere come se la caverà in Italia.
Voto: 7-