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“Il camorrista”, il film d’esordio di Tornatore usciva 30 anni fa

Il cult d’esordio di Giuseppe Tornatore usciva nelle sale italiane il 12 settembre 1986. Tratto dall’omonimo romanzo di Giuseppe Marrazzo, pubblicato nel 1984, sulla figura di Raffaele Cutolo, il film racconta la storia del Professore di Vesuviano (Ben Gazzara) che, anche nel carcere di Poggioreale, inizia a farsi rispettare e a diventare, poi, il capo assoluto della nuova camorra.
A cura di Ciro Brandi
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Il 12 settembre 1986, Giuseppe Tornatore portava sul grande schermo il suo primo lungometraggio, “Il camorrista”. Tratto dall’omonimo romanzo di Giuseppe Marrazzo, pubblicato nel 1984, sulla figura di Raffaele Cutolo, il film racconta la sua storia "romanzata", incentrata sul Professore di Vesuviano (Ben Gazzara) che, anche nel carcere di Poggioreale, inizia a farsi rispettare, sfidando un boss della camorra più grande di lui. ‘O Professore costituisce addirittura l'esercito della futura camorra riformata, aiutato dall'esterno dalla sorella Rosaria (Laura del Sol), e un giorno riesce ad evadere dal manicomio criminale in cui gli avvocati erano riusciti a farlo trasferire. L’uomo riesce a raggiungere New York, a contattare il vertice di Cosa Nostra e a farsi riconoscere come il capo assoluto della nuova camorra.

La denuncia di Cutolo e la bravura di Tornatore

Il film, una co-produzione tra Reteitalia, Fininvest e Titanus non ottenne, subito il successo sperato, anzi. A due mesi dal rilascio nelle sale fu ritirata e ridistribuita tempo dopo, ottenendo il meritato successo che dura, intatto, a 30 anni di distanza. Eppure, nel 1988, durante uno dei suoi tanti processi, lo stesso Raffaele Cutolo denunciò la falsità dei fatti riportati da Marrazzo nel suo romanzo, soprattutto quelli riguardanti l’uccisione del suo braccio destro Vincenzo Casillo (nel romanzo si afferma che è stato Cutolo a volere la sua morte) e il modo di narrare, come se a raccontare quei fatti fosse lo stesso detenuto. Poco importa, perchè Tornatore monta gli intrighi malavitosi con una maestria da regista navigato, dandogli una modernità impensabile, incollando lo spettatore allo schermo per ben due ore e mezza, senza alcun punto morto, ricorrendo, talvolta a scene molto crude ma coerenti col contesto raccontato. Merito anche dell'accurata sceneggiatura, scritta da Tornatore con Massimo De Rita, incorniciata dalle indimenticabili musiche di Nicola Piovani. Tutto questo immenso lavoro, gli fece vincere il Nastro D’Argento come Miglior regista esordiente, ottenendo il plauso della critica internazionale (Il film all’estero s’intitola “The Professor”).

L’immenso Ben Gazzara e il resto del cast

Naturalmente, la colonna portante di tutto il progetto è lo straordinario Ben Gazzara. L’attore, venuto a mancare il 3 febbraio 2012, alle spalle aveva decine e decine di film di successo, girato in Italia e all’estero, ma quando gli fu offerto il ruolo del Professore di Vesuviano (che, nella realtà, è il comune di Ottaviano) accettò subito. Il ruolo è rimasto nella storia del cinema e Gazzara (che, clamorosamente, non ha ricevuto alcun premio o riconoscimento) gli ha dato un’anima talmente concreta in tutto il suo percorso, dall’incarcerazione alla collaborazione con lo Stato, che sembra quasi di assistere ad un documentario sul personaggio. Nel cast, con lui, ci sono altri straordinari attori, tra cui Lino Troisi (Don Antonio ‘O Malacarne), Marzio Honorato (Salvatore Lo Russo), Luciano Bartoli (Ciro Parrella), Nicola Di Pinto (Alfredo Canale), Franco Interlenghi (Don Saverio) e, soprattutto, Leo Gullotta, nei panni di un perfetto Commissario Iervolino, premiato con il David di Donatello come Miglior attore non protagonista.

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