Il direttore di Cannes 2015 vieta i selfie sul red carpet: “Ridicoli e grotteschi”
Non c'era bisogno di questo ennesimo segnale per capire che il Festival di Cannes 2015 condividesse poco e niente, salvo la visibilità, con altre grandi cerimonie e vetrine per star del cinema internazionali, come gli Oscar (che però non sono un festival). La solita puzza sotto il naso dei francesi, così qualcuno finirà per commentare questa decisione della direzione, che tuttavia, per quanto espressa con un accenno di alterigia e superbia, a molti potrà sembrare legittima. Thierry Fremaux, direttore del Festival di Cannes che quest'anno vedrà un consistente presenza italiana, con i film in gara di Sorrentino, Garrone e Moretti, ha infatti vietato a tutti gli attori e coloro i quali sfileranno sul red carpet, di prodigarsi nell'oramai abituale pratica del selfie, sia esso coi fotografi, col pubblico, oppure da soli. La motivazione è che complessivamente contribuirebbero a rallentare in modo determinante la manifestazione e le prime cinematografiche. Ma non è solo questo, visto che Fremaux si è riservato anche una motivazione di carattere meramente estetico che è stata a dir poco lapidaria:
Le star non sono sembrate mai così brutte come nei loro selfie ridicoli e grotteschi
Una decisione forte quella del direttore, che sarà certamente consapevole di come una scelta di questo tipo rischi di penalizzare la visibilità del festival nel mondo. Se da un lato, infatti, la pratica del selfie può apparire smodata e per certi versi un espressione di egoità piuttosto pronunciata da parte di alcuni personaggi del mondo del cinema, è altrettanto vero che il mondo dell'informazione rischierà di risentirne, di pari passo al rischio di un effetto "social" fortemente ridimensionato. Senza selfie non c'è posting su Instagram, Twitter o Facebook, di conseguenza non c'è interazione e, dunque, il rischio che di Cannes si parli meno di quanto si sarebbe potuto.
Senza considerare che in alcune occasioni sul red carpet della croisette un selfie possa trasformarsi in un momento di intrattenimento, se non una notizia. Come sminuire, ad esempio, quello fatto lo scorso anno da Sylvester Stallone che, presentando I Mercenari 3 con Schwarzenegger, Ford, Gibson & co. fece un autoscatto in cui ritrasse nello stesso istante alcuni degli attori più famosi al mondo dagli anni '70 ad oggi? Infine ci si chiede se, oltre alla questione estetica e a quella pratica, non vi sia anhe una motivazione corporativa, per eventuali proteste dei fotografi: è naturale che, se sogno gli attori a fare il loro mestiere, la loro presenza sul red carpet e a rischio.