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“Il giardino dei Finzi-Contini”: il capolavoro di De Sica torna in sala restaurato

La pellicola cult del 1970, diretta da Vittorio De Sica e tratta dall’omonimo romanzo di Giorgio Bassani, vinse L’Orso d’Oro a Berlino e il premio Oscar come Miglior film straniero. Il 25 marzo tornerà in sala in una versione totalmente restaurata, voluta dall’Istituto Luce Cinecittà, e promossa da Antony Morato, in collaborazione con il magazine L’Uomo Vogue.
A cura di Ciro Brandi
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Preparatevi ad un grande ritorno nella sale italiane. La data è quella del 25 marzo e il film è “Il giardino dei Finzi-Contini”, pellicola cult del 1970, di Vittorio De Sica, tratta dall'omonimo romanzo di Giorgio Bassani e vincitrice del premio Oscar come Miglior film straniero e dell’Orso d’Oro a Berlino. Il film tornerà al cinema in una versione totalmente restaurata, voluta dall'Istituto Luce Cinecittà, e promossa dal brand di moda Antony Morato in collaborazione con il magazine L'Uomo Vogue. Il restauro del film assume una forte rilevanza storica per l'importanza della memoria. Il capolavoro è stato restaurato da “Studio Cine” di Roma e da “L'immagine ritrovata” di Bologna e la proiezione in anteprima si terrà alla Casa del Cinema di Roma alla presenza dell’attore Lino Capolicchio, che nel film era Giorgio, e successivamente sarà proiettata anche a Londra, New York, Toronto, San Francisco e in Israele.

De Sica racconta amori, guerra e deportazioni

La storia è ambientata a Ferrara, negli anni che preludono la Seconda Guerra Mondiale. Siamo nel periodo in cui anche in Italia sta per partire la terribile politica antisemita. Nella meravigliosa villa dei Finzi Contini, un'antica e aristocratica famiglia ebraica, la vita scorre tra amori ed equivoci sentimentali tra i rampolli più giovani, capitanati da Giorgio (Lino Capolicchio) e Micol (Dominique Sanda). I drammi d’amore, però, vengono  presto sopraffatti da quelli storici, dalla guerra e dalle deportazioni. Il film fu un grande successo di pubblico, mentre i critici si divisero tra chi ne contestava la rappresentazione eccessivamente melensa e chi lo riteneva uno dei migliori film di De Sica. Tra le curiosità legate al film, ci sono i frequenti contrasti tra il regista e Giorgio Bassani, autore del romanzo e di parte della sceneggiature, che alla fine non volle neanche comparire nei titoli di coda; la scelta iniziale di Patty Pravo come protagonista femminile. La

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