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Il giorno in più, Fabio Volo e Isabella Ragonese in un vortice di commedia e sentimento.

L’attesa dei fans di Volo è terminata. La pellicola diretta da Massimo Venier, e tratta dall’omonimo romanzo best-seller di Fabio Volo uscito nel 2007, è nelle sale italiane da ieri ed è già un successo.
A cura di Ciro Brandi
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L’attesa dei fans di Volo è terminata. La pellicola diretta da Massimo Venier, e tratta dall’omonimo romanzo best-seller di Fabio Volo uscito nel 2007, è nelle sale italiane da ieri ed è già un successo.

Il plot segue l’impalcatura del libro: Giacomo (Fabio Volo) è un ottimo lavoratore, oltre ad essere un donnaiolo incallito che evita di impegnarsi sentimentalmente con qualsiasi donna. Un giorno, in tram, incontra una ragazza, dopo una serie di sguardi, Giacomo, pur non conoscendo il suo nome, se ne innamora follemente. Dopo averla osservata tutte le mattine sul tram, andando al lavoro, Giacomo riesce finalmente a parlarle e ad invitarla a cena. Scopre che si chiama Michela (Isabella Ragonese) e che sta per trasferirsi definitamente a New York, avendo ottenuto un lavoro presso una casa editrice. Giacomo accetta un lavoro in Sud America, ma durante uno scalo aereo nei pressi della Grande mela, decide di cercare Michela. La ragazza si dimostra fredda nel rivederlo, perché avrebbe preferito tagliare definitivamente i ponti con la sua vita in Italia, così Giacomo le propone una sorta di gioco: fidanzarsi a tempo, solo per i pochi giorni che li separano dall'addio definitivo.

Sinceramente, dopo la proiezione, ci aspettavamo qualcosa in più (scusate il gioco di parole!). Venier si sa destreggiare benissimo tra le scene girate a  Milano e quelle a New York, la fotografia di Paolo Carnera è molto fresca e bella da vedere, i dialoghi traballano un pò, ma lo “stile Volo” resta quasi inalterato.

E’ il mix di commedia e film romantico che non convince fino in fondo. Nelle parti più sentimentali, Fabio Volo sembra non essere molto a suo agio, e in quelle più ironiche è troppo forzato nelle espressioni.  Isabella Ragonese invece è perfetta nel suo ruolo di bella e “quasi” impossibile, ma è il plot ad essere troppo ibrido, le intenzioni sono confuse, non si sa se vuole far ridere, emozionare, commuovere, e quello che funzionava su carta, portato sul grande schermo non funziona al 100%.

New York offre tutti gli stereotipi di cui sono state infarcite le migliaia di commedia romantiche che Hollywood ci ha propinato in questi ultimi anni (ci sono vari richiami a “Serendipity” con John Cusack e “Harry ti presento Sally” con la premiata coppia Meg Ryan e Billy Crystal), anche se il regista riesce cautamente a lasciarla sullo sfondo, mettendo in “vetrina” il protagonista assoluto Fabio Volo. Il resto del cast – Stefania Sandrelli, Camilla Filippi, Pietro Ragusa, Hissani Shapi e un cameo di Luciana Littizzetto –non riesce assolutamente ad emergere, tanto da far pensare che alcuni ruoli potevano essere anche evitati.

La profonda differenza tra la prima e la seconda parte forse è messa troppo in evidenza, c’è uno stacco improvviso che il pubblico più attento probabilmente non gradirà. Ma se il milione di fans che hanno comprato il romanzo si recherà al cinema in massa, allora il trionfo durerà ancora per settimane.

Voto: 5

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