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Il Re Leone 3D arriva nelle sale italiane [La recensione]

La Disney ha vinto la sua scommessa negli Stati Uniti, dove la rimasterizzazione di uno dei suoi più grandi film d’animazione ha sbancato il boxoffice, con quasi 95 milioni di dollari incassati in pochissimo tempo. Adesso tocca all’Italia!
A cura di Ciro Brandi
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il re leone

La Disney ha vinto la sua scommessa negli Stati Uniti, dove la rimasterizzazione di uno dei suoi più grandi film d’animazione ha sbancato il boxoffice, con quasi 95 milioni di dollari incassati in pochissimo tempo.

La curiosità di rivedere le avventure di Simba e i suoi amici è davvero tanta anche in Italia. Sono tantissime le persone, adesso adulte, che nel 1994 hanno “assediato” le sale cinematografiche, portando allora nelle tasche della Disney ben 50 miliardi di lire. Adesso si presenta l’occasione di farlo rivivere ai propri figli, inforcando i famosi occhialini e buttarsi in un’avventura indimenticabile.

Per quei pochi che non conoscessero la trama, ecco un ottimo e completo “reminder”: Nella savana africana gli animali onorano la nascita del cucciolo di leone Simba, figlio di Re Mufasa e della compagna Sarabi. Solo Scar, fratello di Mufasa, non è soddisfatto del lieto evento, perché la nascita di Simba gli impedirà di salire al trono. Simba e Nala, una leoncina sua coetanea e sua futura promessa sposa, si divertono ignorando i rischi dell'ambiente circostante. Nonostante gli ammonimenti del bucer beccogiallo Zazu, i due si cacciano nei guai andando di nascosto alla ricerca del "Cimitero degli Elefanti", su consiglio del perfido Scar. L'agguato delle iene Shenzi, Banzai e Ed, inviate da Scar, fallisce grazie all'intervento di Mufasa. Il malvagio zio escogita quindi un altro piano: con la scusa di insegnargli a ruggire, lascia il cucciolo in un dirupo dove sta per passare una mandria di gnu. Interviene nuovamente Mufasa che, nonostante venga travolto dagli animali, riesce a restare appeso al margine del burrone. Scar, invece di aiutare il fratello, lo lascia cadere nel vuoto; il re viene travolto dagli gnu e muore. Simba, al quale Scar lascia credere di essere il responsabile della morte del padre, fugge lontano in preda alla disperazione. Tolto di mezzo padre e figlio, Scar si insedia come nuovo dominatore delle Terre del Branco, aiutato dalle iene.Simba, sforzatosi troppo durante la fuga, si addormenta ed al suo risveglio conosce il suricato Timon ed il facocero Pumbaa. Il cucciolo cresce assieme a questi due compagni che lo educano a godersi la vita senza preoccupazioni. Simba diventa adulto, ignaro della sorte della sua famiglia, fino a quando un giorno ritrova Nala, per caso. La leonessa è stata costretta ad allargare il proprio territorio di caccia poiché il dissennato governo di Scar ha causato una terribile carestia, e il branco è condannato a morire di fame. Simba si pone il problema di quale sia il suo compito e destino, e Nala risponde che lui stesso era predestinato a diventare l'unico e vero re della Rupe dei Re. Le ultime resistenze morali sono dissolte dall'intervento del saggio Rafiki e dall'apparizione dello spirito del padre. Raggiunta la sua terra natale non può nascondersi e affronta il branco. Nala, Timon e Pumbaa si uniranno a lui.

La pellicola, diretta da Roger Allers e Rob Minkoff, è il 32° classico Disney, nel 19 si aggiudicò 2 premi Oscar per la miglior colonna sonora di Hans Zimmer e per la miglior canzone, scitta da Elthon John e Tim Rice. In un’intervista di poche settimane fa, lo sterografo del 3D applicato in questa nuova versione, Robert Neuman, ha dichiarato che la terza dimensione migliora di molto la storia, arricchisce il film e ne sottolinea il contenuto emotivo. Il nuovo effetto di prodondità dato ad alcune scene è sensazionale e nei quattro estenuanti mesi impiegati per riconcertire il tutto, lo stesso Neuman è rimasto estasiato dal risultato. Questa volta, quindi, il 3D non “violenta” un cult ma lo rende ancora più spettacolare ed interessante.

Non c’è dubbio che anche nel nostro paese la riconversione avrà il suo meritato successo. Intanto non dimenticate che la Disney ha moltissime altre frecce al suo arco: “La Bella e la Bestia”, “Monsters & Co.”, “Le Avventure di Nemo”e “La Sirenetta”, sperando solo che questa strategia non si riveli poi, col tempo, un’arma a doppio taglio.

Voto: 9

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