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In “Bangla”, Phaim Bhuiyan racconta la sua vita tra Islam, amore e castità

Phaim è un musulmano di 22 anni nato in Italia da genitori bengalesi e che vive a Roma, nel quartiere di Torpignattara. Durante un concerto incontra e s’innamora di Asia (Carlotta Antonelli), una ragazza dal carattere istintivo e ribelle, opposto al suo. Phaim dovrà conciliare il suo amore con la regola principale della sua religione, cioè la castità fino al matrimonio. Al cinema dal 16 maggio.
A cura di Ciro Brandi
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Phaim Bhuiyan è il regista e protagonista di “Bangla” che sarà nelle nostre sale a partire dal prossimo 16 maggio. Nel film autobiografico, Phaim è un musulmano di 22 anni nato in Italia da genitori bengalesi e che vive a Roma, nel quartiere di Torpignattara. Phaim fa parte di un gruppo musicale e lavora come steward in un museo. Durante un concerto incontra e s’innamora di Asia (Carlotta Antonelli), una ragazza dal carattere istintivo e ribelle, opposto al suo. Phaim dovrà conciliare il suo amore con la regola principale della sua religione, cioè la castità fino al matrimonio.

Bhuiyan ha scritto anche la sceneggiatura e ha spiegato quanto segue:

Ho cercato di raccontare la mia vita nei suoi aspetti quotidiani con sguardo comico, affettuoso ma anche pungente. L'urto col mondo occidentale, le differenze generazionali all'interno della mia stessa famiglia e l'arrivo dell'amore attraverso l'incontro con una ragazza, il confronto col mondo femminile. Un mondo che non risponde alle stesse regole che mi hanno insegnato, ma, anzi, sembra andare nella direzione opposta. Ho cercato di portare il conflitto tra religione e desiderio sul piano personale, raccontandolo come una battaglia quotidiana, una gara di volontà e di resistenza, provando a declinarlo sotto i vari aspetti, non solo religioso e affettivo ma anche relazionale, familiare, sociale. Ne è venuto fuori una sorta di piccolo affresco in cui i personaggi si muovono continuamente in bilico tra obblighi e desideri, alla ricerca di un'identità necessariamente sfaccettata.

Simone D’Onofrio ha curato la fotografia del film mentre Roberto Di Tanna si è occupato del montaggio. I costumi e le scenografie sono rispettivamente di Patrizia Mazzone e Mauro Vanzati. Le musiche sono state composte da Dario Lanzellotti. “Bangla” è prodotto da Tim Vision con Domenico Procacci per Fandango ed è stato presentato anche nella sezione Big Screen all’ IFFR, International Film Festival di Rotterdam. Non perdetelo.

La trama

Phaim è un ragazzo musulmano di origini bengalesi nato in Italia 22 anni fa. Vive con la sua famiglia a Torpignattara, noto quartiere multietnico di Roma, lavora come steward in un museo e suona in un gruppo. E' proprio in occasione di un concerto che incontra Asia, suo esatto opposto: istinto puro, nessuna regola. Tra i due l'attrazione scatta immediata e Phaim dovrà capire come conciliare il suo amore per la ragazza con la più inviolabile delle regole dell'Islam: la castità prima del matrimonio.

Il cast

Classe 1995, Phaim Bhuiyan (Phaim) ha studiato grafica pubbicitaria all’ I.P.S. Virginia Woolf e a soli 14 anni apre il suo canale YouTube. Dopo aver girato vari video per alcuni rapper e band punkrock di Roma, vince una borsa di studio allo IED e inizia il suo percorso formativo sul filmmaking. Carlotta Antonelli (Asia), invece, l’abbiamo già viste delle serie “Solo”, “Suburra” e “Immaturi”. Il resto del cast è composto da: Alessia Giuliani (Carla), Milena Mancini (Marzia), Simone Liberati (Matteo), Pietro Sermonti (Olmo), Davide Ornaro (Fede), Sahila Mohiuddin (Navila), Nasima Akther (Nasima, madre di Phaim), Rishad Noorani (Shipon), Fabian Durrani (Fayruj), Sanija Shoshi Haque (Shoshi) Tangir (il “vero” Tangir) e Raja Sethi (Rifat).

Le curiosità sul film che dovete sapere

1. L’idea della pellicola è nata sull’onda del programma televisivo “Nemo – Nessuno escluso” che vedeva appunto Phaim come protagonista ed era incentrata proprio sul problema di relazionarsi con altre ragazze in questo mondo così distante dai concetti dell’Islam.

2. Il film è stato presentato alla 13esima edizione della Festa del Cinema di Roma – nella sezione Alice nella città – vincendo poi il Premio Lazio Frames Cinema della Regione Lazio.

3. A scoprire il talento di Phaim Bhuiyan è stato il regista di “Senza nessuna pietà” e “La profezia dell’armadillo”, Emanuele Scaringi, che dopo che il servizio di “Nemo” lo spinse a farne un film.

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