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L’ora Nera, gli alieni invadono Mosca

Il titolo originale è “The Darkest Hour”. Gorack ci racconta la storia di due ragazzi americani che partono per la Russia, diretti a Mosca. Con loro hanno un progetto che potrebbe cambiare le loro vite, ma che purtroppo non andrà in porto. Usciti da un locale moscovita notano un taglio netto all’orizzonte proprio di fronte a loro. Neanche il tempo di mettere a fuoco il fenomeno che subito sulle strade si abbatte una pioggia di spettacolari fuochi fatui. Ben presto però, un poliziotto che osserva questo strano evento viene polverizzato in un secondo. I ragazzi scappano in preda al panico. Da lì inizia il loro incubo peggiore.
A cura di Ciro Brandi
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Il regista Chris Gorack, dopo aver collaborato con Steven Spielberg, i fratelli Coen e David Fincher alla creazione di gioiellini come “Fight Club”, “Minority Report”, “L’uomo che non c’era” e “Paura e delirio a Las Vegas”, ha deciso di dare il suo contributo al genere catastrofico con questo “invasion movie”.

Il titolo originale è “The Darkest Hour”. Gorack ci racconta la storia di due ragazzi americani che partono per la Russia, diretti a Mosca. Con loro hanno un progetto che potrebbe cambiare le loro vite, ma che purtroppo non andrà in porto. Usciti da un locale moscovita notano un taglio netto all’orizzonte proprio di fronte a loro. Neanche il tempo di mettere a fuoco il fenomeno che subito sulle strade si abbatte una pioggia di fuochi fatui affascinante e spettacolare. Ben presto però, un poliziotto che osserva questo strano evento viene polverizzato in un secondo. I ragazzi scappano in preda al panico. Da lì inizia il loro incubo peggiore.

Sappiamo che questa trama vi ricorda centinaia di film che avete già visto tipo “La Guerra dei Mondi” con Tom Cruise, “Cloverfield”, “The Road” ne tantissimi altri. In effetti non cambia nulla: c’è la scoperta di qualcosa di strano all’inizio, l’attacco improvviso, la fuga, le morti spettacolari, la salvezza fortuita di 2-3 protagonisti iniziali e l’antidoto agli alieni che, in questo caso, sono quasi invisibili, si nutrono di onde elettromagnetiche, e agiscono con “corde” o sciami elettro-infuocati.

Tranne alcune scenette girate bene, la pellicola è un mix di effetti speciali di seconda serie, sceneggiatura a dir poco elementare, 3D inutile in quanto quasi tutto il film è girato al buio e in interni, montaggio da vertigini e attori assolutamente fuori ruolo (tra cui ricordiamo Emile Hirsch, protagonista di “Into the Wild” di Sean Penn, ma cosa ci fa qui? Mah…). Un film sull’attacco degli alieni non dovrebbe far sorridere o suscitare ilarità negli spettatori, altrimenti diventa una parodia dello stesso genere.

Voto: 3

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