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“La casa”, l’horror cult di Sam Raimi usciva 35 anni fa

La pietra miliare, firmata da Sam Raimi, usciva il 15 ottobre 1981 a Detroit e, da allora, è diventata un punto di riferimento per tantissimi registi e sceneggiatori. Realizzata con pochissimi soldi e tanti espedienti, “La casa” è un cult che ha come pilastro fondamentale la presenza di Bruce Campbell, nei panni del mitico Ash e, a 35 anni di distanza, è ancora considerato un manuale del cinema horror.
A cura di Ciro Brandi
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“C’è qualcosa là fuori, quella strega nella cantina ne è solo una parte, quella cosa vive fuori nei boschi, al buio, è qualcosa che vuole tornare dal mondo dei morti…”. Con questa frase, il protagonista de “La casa”, Ash (Bruce Campbell), ci portava dritti nell’incubo horror più amato e iconico della storia, che ebbe la sua premiere a Detroit, esattamente il 15 ottobre 1981. Primo lungometraggio di Sam Raimi (che all’epoca aveva 21 anni), “La casa” (“The Evil Dead”) trae ispirazione da un cortometraggio dello stesso regista, “Within the Woods”(1978), girato sempre con Bruce Campbell, Scott Spiegel, Ellenn Sandweiss e Mary Valenti ed è stato realizzato con “soli” 350.000 dollari, racimolati proprio grazie al successo del corto. Per quei pochi che non conoscessero ancora la trama, la pellicola è incentrata sulla storia di due ragazzi e tre ragazze (Ash/Bruce Campbell, Scott/Hal Delrich, Cheryl/Ellen Sandweiss, Linda/Betsy Baker e Sally/Sarah York) che si recano in un cottage sperduto tra i boschi del Michigan. Una volta lì, in cantina trovano un libro e un magnetofono, appartenuti a un archeologo esperto in cabala sumerica e, inavvertitamente, fanno partire il nastro. Da quel momento, la casa si popola di demoni risvegliati da un sonno millenario.

La storia surreale delle riprese e degli effetti speciali

La storia delle riprese e degli espedienti trovati da Raimi per risparmiare ha qualcosa di surreale. Il regista, infatti, girò il film con alcuni suoi amici e solamente nei week-end, quando questi erano più liberi. Anche per gli effetti speciali furono utilizzati mezzi di fortuna e, per la maggior parte, improvvisati una volta sul set. L’invenzione geniale è stata la “shakeycam”, una specie di steadycam che permetteva di realizzare “riprese mosse” perchè montata su un perno mobile. Ciò dava l’impressione dello “sbandamento” dei demoni negli inseguimenti dei poveri malcapitati, seguendo, quindi, l’azione dal punto di vista delle creature diaboliche. Sempre per questioni di budget, alcune scene furono girate a casa del regista (come la famosa scena della botola) e anche la macchina che vediamo nel film appartiene a Raimi.

“La casa”: da B-movie a pilastro del cinema horror

Il risultato di tutto lo straordinario e rocambolesco lavoro del geniale Raimi è un prodotto che, inizialmente, fu bersagliato dalla critica, che lo riteneva troppo crudo e controverso, e non fu apprezzatissimo neanche dal pubblico che, infatti, non lo premiò immediatamente al botteghino. Con gli anni, però, è diventato un cult del genere proprio per la sua linearità, per essere un prodotto di puro intrattenimento senza alcun tipo di messaggio intrinseco o chissà quale morale. Per tantissimo tempo, “La casa” è stato ritenuto un B-movie, esagerato ed estremo e, se visto oggi, forse qualche sorriso ce lo strappa davvero per alcune scene e scelte grottesche, ma gli elementi geniali ed originali elaborati da Raimi, e la loro successiva influenza, lo pongono come una sorta di manuale dell’orrore per le generazioni successive di registi e sceneggiatori che, naturalmente, oggi dispongono di ben altri mezzi (con risultati, il più delle volte, molto discutibili, tra l’altro).

I sequel, il remake e il mito di Ash

Il film uscì in tutte le sale USA, il 15 aprile del 1983, mentre da noi arrivò il 17 agosto 1984 e, il clamore suscitato dalla pellicola, diede il via al sequel “La casa 2”(1987) e “L’armata delle tenebre”(1992), che furono dei successi al botteghino, anche se l’horror ha virato sempre di più verso la commedia nera. Star assoluta, di tutti questi lungometraggi che sono delle vere e proprie pietre miliare della storia del cinema, è lui, Bruce Campbell, che ha quasi perso il suo nome di battesimo, con gli anni, diventando per tutti i cinefili solo e semplicemente Ash. Le pellicole gli hanno regalato fama e soldi, ma anche un’etichetta che non è mai riuscito a scrollarsi veramente di dosso, nonostante i 47 film girati finora. L’attore è apparso anche, in un cameo, sempre nei panni di Ashley “Ash” Williams, nel remake del 2013, intitolato proprio “La casa”, e diretto da Fede Alvarez e co-prodotto da Sam Raimi. Il film, partendo da un budget di 17 milioni di dollari, ne ha portati a casa 97, ma il film originale di Raimi resterà sempre imparagonabile e unico nel suo genere.

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