La città ideale di Luigi Lo Cascio non è Venezia, ma Siena.
Oggi grande debutto da regista al Festival di Venezia per Luigi Lo Cascio, fantastico attore di film come “I cento passi”, “Luce dei miei occhi” di Giuseppe Piccioni (per il quale vinse la Coppa Volpi come miglior attore a Venezia, nel 2001), “Miracolo a Sant’Anna”, diretto da Spike Lee, “Baarìa”, di Tornatore e “Romanzo di una strage”, di Marco Tullio Giordana. L’ambiziosa pellicola da lui diretta, interpretata e sceneggiata s’intitola “La città ideale” e fa parte della sezione “Settimana della Critica”. Il luogo in questione è Siena e il protagonista è Michele Grassadonia, architetto e fervente ecologista, che lascia la sua Palermo per trasferirsi in Toscana, a Siena, città, a suo avviso, ideale dove vivere. Qui inizia a vivere in piena autosufficienza, in un piccolo appartamento, senza acqua corrente ed energia elettrica, combattendo l’inciviltà di coloro che sporcano e deturpano gli spazi pubblici. Questo perfetto equilibrio però si rompe presto: una notte Michele resta coinvolto in una serie di strani eventi, conseguenti ad un incidente stradale, che mineranno la sua etica.
“La città ideale” potrebbe essere definito un “giallo ecologico”, condito da atmosfere kafkiane, oniriche, molto vicine allo stile di Roman Polanski, dove l’ideologia e il modo di vivere di Michele, ossessionato più che attento, si scontrano contro una società ormai compromessa, che non fa più caso alle cose per cui lui si batte o difende. Michele quindi si accorge che la sua città è alquanto utopica, che una vita ad impatto zero è altamente impraticabile e viene infine deviato da un’accusa di omicidio che lo distoglie totalmente dal suo mondo perfetto. Lo Cascio ha dichiarato di aver scelto il tema dell’ecologia perchè gli permetteva di creare un personaggio in bilico tra la ricerca dell’armonia tra se stesso e l’ambiente, col rischio di perdere entrambe le cose da un momento all’altro. L’attore ha scelto anche il resto del cast, composto da Roberto Herlitzka, Luigi Maria Burruano, Catrinel Marlon e Massimo Foschi. La sceneggiatura è stata scritta insieme a Massimo Gaudioso, Desideria Rayner e Virginia Borgi.