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La leggenda del cacciatore di vampiri, il nuovo film horror prodotto da Tim Burton

Il Presidente degli Stati Uniti, Abramo Lincoln, di giorno è un politico integerrimo, ma di notte si trasforma in uno spietato cacciatore di vampiri. Il produttore Tim Burton e il regista Timur Bekmambetov danno vita ad effetti speciali sensazionali esaltati da un vertiginoso 3D.
A cura di Ciro Brandi
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Ormai ci siamo. Il 22 giugno nelle sale statunitensi – e il 20 luglio in quelle italiane – arriva il nuovo attesissimo horror, prodotto da Tim Burton,  per la regia di Timur Bekmambetov, “La leggenda del cacciatore di vampiri” (“Abraham Lincoln: Vampire Hunter”). Il film è basato sul romanzo “Abraham Lincoln, Vampire Hunter” di Seth Grahame-Smith, che figura anche come sceneggiatore della pellicola assieme a Simon Kinberg. La storia è decisamente accattivante, dato che ci presenta il Presidente degli Stati Uniti d’America, Abramo Lincoln come integerrimo politico di mattina, mentre di notte si trasforma, segretamente, in abile cacciatore di vampiri. il film è girato interamente in 3D, con effetti speciali curati nei minimi dettagli e un budget di soli 69 milioni di dollari. Bella trovata per infondere un tocco di originalità alle storie dei “succhiasangue” che ormai sembravano usurate e antiche nel mondo cinematografico. la curiosità è tantissima.

La trama

La leggenda del cacciatore di vampiri

Abraham Lincoln è un ragazzino che vive una vita spensierata assieme alla madre. Un giorno la donna muore a causa di una strana malattia, lasciando solo il ragazzo. Quando ormai adulto viene aggredito da un vampiro, è Henry Sturgess, anche lui vampiro, ma dagli intenti onorevoli, a salvarlo e a rivelargli la verità: a portare via sua madre non è stato un misterioso virus, ma il morso di un appartenente alla sua ‘specie’. Sconvolto Abraham giura di vendicarsi: Sturgess diviene il suo mentore, e addestrandolo alla lotta, lo trasforma nel primo Cacciatore di vampiri malvagi vivente, impegnato però anche come Presidente degli Stati Uniti.

Il cast

La leggenda del cacciatore di vampiri

Per il ruolo da protagonista, il regista e Tim Burton hanno scelto il poco noto Benjamin Walker. Un’occasione straordinaria per il giovane attore che, fino a poco tempo fa, era stato arruolato anche per il film “Paradise Lost”, di Alex Proyas, al fianco di Bradley Cooper, che poi è stato cancellato per questioni di budget. Nei panni di Henry Sturgess troviamo invece Dominic Cooper, visto in “Captain America – Il primo Vendicatore” nel ruolo di Howard Stark, e in “Marilyn” di Simon Curtis. Mary Elizabeth Winstead (“Ballare per un sogno”, “La cosa”) interpreta il ruolo della moglie di Lincoln, Mary Todd. Il giovane Anthony Mackie (“I guardiani del destino”, “Real Steel”, “40 carati”) è il segretario di Stato William Seward, mentre Jimmi Simpson (“Zodiac”, il primo dei buguardi”, “Notte folle a Manhattan”) interpreta il ruolo dell’assistente di Lincoln, Josh Speed. Completano il cast: Rufus Sewell (Adam), Robin McLeavy (Nancy Hanks Lincoln), Alan Tudyk (Stephen A. Douglas) e Jaqueline Fleming (Harriet Tubman).

La nostra recensione

La curiosità era tantissima e in parte è stata soddisfatta, anche se resta qualche dubbio di troppo. Mescolare storia e vampiri sembrava un sacrilegio, o comunque un espediente tanto strano quanto affascinante e pericoloso. Il regista Bekmambetov  e lo sceneggiatore Seth Grahame-Smith (autore anche del romanzo) hanno fatto un ottimo lavoro per quanto riguarda le scene action e gli effetti speciali, ma ciò che non quadra è proprio lo script. I dialoghi sono alquanto abbozzati, sembra che la sceneggiatura sia stata scritta in funzione delle scene d’azione, di combattimento, finita in fretta e furia per non annoiare il pubblico, facendo perdere molti punti quindi alla pellicola sotto il profilo narrativo. I personaggi e il contesto storico sono poco approfonditi: la scena iniziale ci fa capire come il piccolo Abraham Lincoln (interpretato da adulto dal bravo Benjamin Walker) sia stato iniziato alla lotta contro la schiavitù intesa in senso molto ampio ma sono solo pochi minuti, dopo non c’è più spazio e si passa alla lotta con l’ascia contro i succhiasangue. Un applauso va a Dominic Cooper per il ruolo di Henry Sturges, sensazionale e carismatico come sempre. Tuttavia non crediamo che gli spettatori di queste genere di film siano molto interessati all’approfondimento psicologico o narrativo, quindi, è possibile prevedere un buon successo grazie a scene davvero ben girate, esaltate dal 3D e dalla straordinaria fotografia di Caleb Deschanel (vedi il primo scontro tra Walker e il nemico Marton Csokas tra i cavalli e la meravigliosa scena del treno). Alla fine resta ed è forte il messaggio intrinseco della potenza di Lincoln, l’uomo che ha sconfitto ed eliminato la schiavitù, con la sua immensa forza d’animo e capacità politica. I vampiri, anche se affascinanti e inquietanti, restano comunque una metafora della società di allora (ma anche odierna).

Voto: 6 ½

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