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Le cose che ricorderemo della Festa del Cinema di Roma 2019

John Travolta che ride e scherza con ammiratori, perlopiù giovanissimi e fotografi, l’atteso ritorno di Downton Abbey al cinema, il primo film Netflix di un maestro del cinema come Martin Scorsese e l’imprevedibile, con tanto di polemica, Bill Murray. E un cinema italiano quanto mai prima d’ora vario per generi e stili.
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John Travolta che ride e scherza con ammiratori, perlopiù giovanissimi, e fotografi, l'atteso ritorno di Downton Abbey al cinema, il primo film Netflix di un maestro del cinema come Martin Scorsese, l’imprevedibile, con tanto di polemica, Bill Murray. E un cinema italiano quanto mai prima d'ora vario per generi e stili. Questi alcuni degli eventi che hanno segnato l’edizione 2019 della Festa del Cinema che si è chiusa ieri. L’ultima star internazionale è stata Viola Davis, premio Oscar per “Barriere”, a Roma premiata per la sua carriera da Pierfrancesco Favino.

I numeri della Festa del Cinema di Roma

Antonio Monda, direttore della Festa del Cinema di Venezia, ha fatto il punto sui numeri in crescita dell’edizione ai colleghi de La Repubblica: “Per Murray – dice il direttore – ero terrorizzato. Fino a due giorni prima dell’inizio della Festa era scomparso, poi abbiamo scoperto che stava venendo Roma in pullman con la sua squadra”. Ma, terrore a parte per la polemica sulla traduzione e la buca sulla conferenza stampa, la Festa del Cinema di Roma chiude con una percentuale in crescita. I biglietti venduti sono cresciuti del 10%. È aumentata anche la copertura stampa, +23%, e web, +45%. Sono dati importanti dai quali ripartire per la prossima edizione.

Il nuovo cinema italiano

La Festa del Cinema di Roma è stata soprattutto la giusta passerella per tanto cinema italiano. Un cinema che ha dimostrato una nuova voglia di sperimentare linguaggi, racconti e generi diversi.  Dal thriller psicologico alla commedia fantastica, dal dramma sportivo al racconto di formazione in chiave horror. E il cinema-verità. Come quello che mostra “Santa Subito” di Alessandro Piva. È il racconto di Santa Scorsese, l’attivista cattolica che dopo tre anni di persecuzioni da parte di uno sconosciuto, dopo ripetute denunce, viene infine uccisa e colpita da dieci coltellate. Un femminicidio al tempo in cui non c’era una legge che lo identificasse come tale. A Roma ha sfilato anche una favola per ragazzi. È “Il giorno più bello del mondo” di Alessandro Siani. Un film per tutta la famiglia, una commedia piena di effetti speciali. Qualcosa di inusuale per il comico napoletano, ma nel solco della sua produzione che è da sempre, nei suoi intenti, a metà strada tra Massimo Troisi e Frank Capra.

Poi c’è stato “La volta buona” di Vincenzo Marra. Un film interpretato da Massimo Ghini, che accende un riflettore sul sottobosco del mondo del calcio, quello fatto da procuratori cinici e ragazzini che sognano di diventare campioni da milioni di euro. Il thriller psicologico di Cristina Comencini che ha chiuso la Festa. “Tornare”, il film della regista de “La bestia nel cuore” con Giovanna Mezzogiorno ha convinto tutti. Questi i momenti che ricorderemo della Festa del Cinema di Roma, edizione dopo edizione, un punto di riferimento per il nostro cinema.

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