“Louisiana”: il documentario di Roberto Minervini, il quarto italiano a Cannes
Al Festival di Cannes 2015 tutti gli occhi sono, giustamente, puntati sul trio formato da Garrone-Sorrentino-Moretti e i loro rispettivi e applauditissimi film, ma nella sezione Un Certain Regard, c’è anche Roberto Minervini, regista marchigiano di 44 anni, già presente a Cannes nel 2013 con il film “Ferma il tuo cuore in affanno”. Stavolta, presenta l’interessantissimo documentario “Louisiana” (“The Other Side”). La pellicola di Minervini racconta quella parte dell’America cupa (The Other Side, appunto), quella provincia terra di nessuno, dove primeggia la rabbia e la violenza e dove il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 60%. Il regista ha avuto la possibilità di seguire per quasi un anno – da ottobre 2013 ad agosto 2014 – una comunità che vive in Louisiana, che tutti i giorni vive di espedienti per sopravvivere, proteggere le loro famiglie e il loro territorio, in lotta con le istituzioni che non li rappresentano minimamente.
“Louisiana”, un documentario politico dove imperano violenza e disperazione
Lo stesso regista ha definito “Louisiana” un documentario politico dove violenza e disperazione sono le protagoniste assolute, in un territorio che sembra quasi irreale dove vivono veterani in disarmo, adolescenti rassegnati, drogati che cercano nell'amore una via d'uscita dalla dipendenza, ex combattenti delle forze speciali ancora in guerra con il mondo, giovani donne e future mamme allo sbando, dove solo gli anziano hanno ancora voglia di vivere veramente. Minervini si è recato più volte a West Monroe, piccola città della Louisiana, ed è stato testimone di quella massa di impoverimento, alienazione e disperazione che cozza a dismisura con l’immagine che quasi tutti noi abbiamo dell’America moderna, lasciando su di lui un segno indelebile. La pellicola, oltre alla presenza al Festival di Cannes, sarà anche nelle nostre sale a partire dal 28 maggio. Davvero imperdibile.