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Festival di Cannes 2019

Marco Bellocchio a Cannes 2019 con “Il traditore”, Pierfrancesco Favino è Tommaso Buscetta

Il regista potrebbe puntare a un premio importante al Festival di Cannes, dov’è l’unico italiano in concorso: ecco il trailer, davvero promettente, de “Il traditore”, nuovo biopic di Bellocchio dopo i ritratti di Aldo Moro e Benito Mussolini. Stavolta racconta il primo pentito di mafia Buscetta, interpretato da un mimetico Pierfrancesco Favino.
A cura di Valeria Morini
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Quest'anno l'Italia ha buone possibilità di conquistare qualche premio al Festival di Cannes, almeno a quanto fa presagire il brevissimo ma promettente teaser trailer de "Il traditore" di Marco Bellocchio, rilasciato da 01 Distribution subito dopo l'annuncio della sua presenza alla Croisette. Il film del regista piacentino è l'unico titolo italiano tra quelli in competizione, ma da queste poche immagini lascia intendere di essere tra i film più interessanti dell'anno. Dopo Aldo Moro in "Bungiorno notte" e Mussolini in "Vincere", Bellocchio si focalizza ancora su un personaggio storico: il primo pentito di mafia Tommaso Buscetta, interpretato da un mimetico Pierfrancesco Favino atteso all'interpretazione più impegnativa della sua carriera. Queste le parole del regista in una nota ufficiale:

 È un film ancora diverso da tutti i precedenti, forse assomiglia un po’ a “Buongiorno, notte” perché i personaggi si chiamano coi loro veri nomi, ma lo sguardo è più esposto, all’esterno, i protagonisti sono spesso in pubblico, per esempio nel gran teatro del Maxiprocesso di Palermo e in altri teatri di altri processi con un copione diverso, pur essendo i personaggi spesso ripresi a distanza ravvicinata, trascurando però quei tempi psicologici, quelle nevrosi e psicosi “borghesi” che sono state spesso la materia prima di molti film che ho fatto in passato. “Il traditore” è anche un film civile (o di denuncia sociale come si diceva una volta) evitando però ogni retorica e ideologia. Ho scoperto infine in questo film, sempre da dilettante, il siciliano, lingua meravigliosa spesso storpiata, ridicolizzata, caricaturizzata anche dal nostro cinema (e televisione). Di altro e più approfonditamente spero si possa parlare a Cannes, dopo la visione del film (e della squadra straordinaria con cui è stato possibile farlo).

Il traditore, la trama e il cast

Il film racconta la vita del “boss dei due mondi”, il primo collaboratore di giustizia che permise alla giustizia di conoscere davvero il mondo fino ad allora misterioso e invalicabile di Cosa Nostra. Si va dall'arresto di Buscetta in Brasile con l’estradizione in Italia fino al Maxiprocesso, passando per il rapporto con Giovanni Falcone. A fianco di Favino nei panni di Buscetta, il film vede l'attrice Maria Fernanda Candido (star brasiliana nota vista anche in Italia nelle telenovelas "Vento di passione" e "Terra nostra") nei panni della moglie del noto pentito. Fabrizio Ferracane è il boss Pippo Calò, Fausto Russo Alesi è Giovanni Falcone, mentre Luigi Lo Cascio, dopo aver vestito i panni di Peppino Impastato è nell'inedito ruolo di un mafioso, Totuccio Contorno. Massimiliano Ubaldi è Giovanni Brusca, Goffredo Maria Bruno è Stefano Bontate, Nicola Calì è Totò Riina. La sceneggiatura è stata scritta da Bellocchio, Ludovica Rampoldi, Valia Santella e Francesco Piccolo. Le musiche sono di Nicola Piovani.

Con chi se la vedrà Bellocchio a Cannes

Al Festival (qui il programma completo di Cannes 2019), Bellocchio si troverà contro nomi altisonanti del cinema mondiale. I più blasonati sono Pedro Almodóvar, che porta il suo "Dolor Y Gloria" con Antonio Banderas e la partecipazione speciale di Penélope Cruz, e Jim Jarmusch, che apre il Festival con l'attesissimo zombie movie d'autore "The Dead Don’t Die". Non vanno assolutamente trascurati Terrence Malick con il suo nuovo dramma "A Hidden Life", storia dell'obiettore di coscienza Franz Jägerstätter, e il prolifico Xavier Dolan, amatissimo dai giovani cinefili, che torna con "Matthias & Maxime". E ancora, è facile ipotizzare premi per i fratelli Dardenne, che parleranno di islamismo in "Young Ahmed", e Ken Loach, che torna a raccontare la povertà e gli "ultimi" nell'Inghilterra contemporanea con "Sorry We Missed You".

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