939 CONDIVISIONI
19 Gennaio 2016
22:50

Morto Ettore Scola, addio a uno dei Maestri del grande cinema italiano

Se ne va uno dei più grandi registi del nostro cinema, scomparso a 84 anni. Diresse capolavori come “C’eravamo tanto amati”, “Una giornata particolare”, alcuni episodi di “I nuovi mostri” e “La famiglia”.
A cura di Valeria Morini
939 CONDIVISIONI

Grandissimo lutto nel mondo del cinema italiano, che ha appena perso uno degli ultimi, grandi, Maestri della sua epoca d'oro. A 84 anni se n'è andato Ettore Scola, regista di capolavori come "Una giornata particolare" e "C'eravamo tanto amati". Uno dei più grandi cineasti e sceneggiatori della settima arte nostrana. Il suo ultimo lavoro risale al 2013: il documentario "Che strano chiamarsi Federico", dedicato al collega Federico Fellini. Suoi anche "Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Africa?" e "La famiglia".  Scola era in coma da domenica sera, nel reparto di cardiochirurgia del Policlinico di Roma.

Gli inizi

Era nato a Trevico, in provincia di Avellino, il 10 maggio del 1931. Da bambino si trasferisce con la famiglia a Roma, diventata la sua città d'adozione. L’incontro con il mondo del cinema inizia alla fine degli anni ’40, quando durante l’Università inizia a pubblicare bozzetti sul giornale umoristico "Marc’Aurelio". Dall'inizio degli anni 50 comincia a scrivere sceneggiature di commedie all'italiana, spesso in coppia con Ruggero Maccari. Nel frattempo, collabora con i testi a diverse trasmissioni di varietà sia radiofonici che televisivi della RAI; tra l'altro è coautore dei testi delle scenette settimanali interpretate da Alberto Sordi (che vedono protagonisti personaggi come il Conte Claro e Mario Pio).

L'esordio e il sodalizio con Sordi

Esordisce alla regia nel 1964 con "Se permettete parliamo di donne", ma il primo grande successo arriva quattro anni con "Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Africa?", interpretato da Alberto Sordi, Nino Manfredi e Bernard Blier. Con Sordi lavorerà altre tre volte: in "La più bella serata della mia vita" (1972), in alcuni episodi del film collettivo "I nuovi mostri", (1977) e in "Romanzo di un giovane povero" (1995).

Gli anni 70 e 80, i film con Mastroianni

Seguono "Il commissario Pepe" (1969) e "Dramma della gelosia – Tutti i particolari in cronaca" (1970) fino ad arrivare a uno dei suoi massimi capolavori, Nel 1974 dirige infatti "C'eravamo tanto amati (1974), che vede nel cast Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Stefano Satta Flores, Stefania Sandrelli,  oltre a Marcello Mastroianni, Federico Fellini e Mike Bongiorno nella parte di se stessi, Aldo ed Elena Fabrizi e Giovanna Ralli.

Realizza anche "Brutti, sporchi e cattivi" (1976) e un altro dei suoi più alti risultati, lo splendido "Una giornata particolare" (1977), con Marcello Mastroianni e Sophia Loren. Nel 1980 gira "La terrazza", bilancio di un gruppo di intellettuali di sinistra in crisi, con Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Jean-Louis Trintignant e Marcello Mastroianni. Nel 1982 affronta la Rivoluzione francese in "Il mondo nuovo" (1982), di nuovo con Mastroianni nei panni di Giacomo Casanova.

Altro grande film corale è "La famiglia" (1987), commedia che ripercorre 80 anni di storia italiana con Vittorio Gassman, Stefania Sandrelli e Fanny Ardant. Altri film di rilievo sono "Splendor" (1988) e "Che ora è?" (1989), entrambi con Mastroianni e Massimo Troisi (dirige quest'ultimo anche in "Il viaggio di Capitan Fracassa"). Nel 1998 gira "La cena", sempre con Gassman, la Ardant e la Sandrelli, mentre risale al 2001 il suo ultimo film di finzione, "Concorrenza sleale", con Diego Abatantuono, Sergio Castellitto e Gérard Depardieu.

La chiusura dedicata a Fellini

Chiude con due documentari: il semidocumentaristico "Gente di Roma" (2003) e "Che strano chiamarsi Federico", dedicato a Federico Fellini nel ventennale della scomparsa, con il quale partecipa fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.

I premi

Nel corso della sua carriera ha conquistato sei David di Donatello (nel 2011 è stato insignito il premio alla carriera) e ha ricevuto quattro nomination al Premio Oscar per il miglior film straniero: per "Una giornata particolare", "I nuovi mostri", "Ballando ballando" e "La famiglia". Da sempre politicamente impegnato a sinistra, ha fatto parte del governo ombra del Partito Comunista Italiano nel 1989 con delega ai Beni Culturali. Lascia la moglie Gigliola Scola, sceneggiatrice e regista.

939 CONDIVISIONI
La camera ardente di Ettore Scola
La camera ardente di Ettore Scola
'La famiglia' di Ettore Scola, una scena del film
'La famiglia' di Ettore Scola, una scena del film
“Ridendo e scherzando”, il documentario di Paola e Silvia Scola in ricordo di papà Ettore
“Ridendo e scherzando”, il documentario di Paola e Silvia Scola in ricordo di papà Ettore
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni