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Morto suicida l’attore e regista Manrico Gammarota

Il noto attore e regista di Barletta, è morto suicida a 60 anni. Gammarota ha iniziato la sua carriera nel 1978, quando fondò la compagnia teatrale “Giocateatro”, ma è diventato famoso per aver prestato il suo talento a personaggi di molte fiction di successo e svariati film.
A cura di Ciro Brandi
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Manrico Gammarota, noto attore e regista di Barletta, è morto suicida a 60 anni. Gammarota ha iniziato la sua carriera nel 1978, quando fondò  la compagnia teatrale "Giocateatro", sciolta nel 1986, con cui va in giro per i maggiori teatri italiani ed europei. Dal 1987 inizia la sua attività di attore cinematografico, e nel 2009 vince il premio Persefone come Miglior attore per lo straordinario spettacolo “La parola ai giurati”, di Reginald Rose e la regia di Alessandro Gassman. Gammarota tornava spesso a Barletta, dov'era direttore artistico del cartellone del teatro Curci. Lo stesso Gassman, col quale aveva lavorato anche in “Razzabastarda” e vari spettacoli teatrali ("Roman e il suo cucciolo"), oggi sulla sua pagina twitter ha scritto: “È morto un amico. Aveva un cuore troppo fragile per affrontare l'avventura della vita. Ciao Manrico, grande essere umano

Volto amatissimo delle fiction e del cinema

Gammarota ha iniziato con il teatro, grande passione che lo accompagnerà per tutta la vita, ma il pubblico lo conosce soprattutto per le fiction di successo che ha girato dal 2009 in poi come "Squadra antimafia", "Distretto di polizia", "Maria Goretti", "Le stagioni del cuore" e "Don Matteo", mentre sul fronte cinematografico, il primo film è stato "Sangue pazzo", diretto da Marco Tullio Giordana, girandone poi 14, tra i quali "Tuttapposto", "Le acrobate", di Silvio Soldini, "Libera", di Pappi Corsicato per poi proseguire con film impegnati come "Giovanni Falcone", diretto da Giuseppe Ferrara e accompagnare, come dicevamo, Alessandro Gassman nel suo esordio alla regia, con "RazzaBastarda". Come regista, ha girato il mediometraggio "Facciamola finita" e il documentario "Barletta – I fatti del '43", dedicato alla sua amatissima città di nascita, anche se da tempo viveva a Roma.

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