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Ne “Il Bene Mio”, Sergio Rubini è l’unico difensore della memoria di un paese terremotato

Rubini è Elia, l’unico uomo rimasto nel paese di Provvidenza dopo il devastante terremoto che lo ha colpito 10 anni prima. Elia si è sempre rifiutato di trasferirsi altrove e si è posto come difensore della memoria di quel posto sperando in una sua rinascita. A fargli compagnia c’è una donna in fuga, Noor. Al cinema dal 4 ottobre.
A cura di Ciro Brandi
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Sergio Rubini è il protagonista de “Il Bene Mio”, il film di Pippo Mezzapesa proiettato, in anteprima e con successo strepitoso, alla 75esima edizione del Festival di Venezia come Evento Speciale nella sezione Giornate degli Autori. Nel film, Rubini – acclamatissimo al Lido – è Elia, l’unico uomo rimasto nel paese di Provvidenza dopo il devastante terremoto che lo ha colpito 10 anni prima. Elia si è sempre rifiutato di trasferirsi altrove e si è posto come difensore della memoria di quel posto sperando in una sua rinascita. A fargli compagnia c’è una donna in fuga, Noor.

Mezzapesa ha scritto la sceneggiatura in collaborazione con Antonella Gaeta e Massimo De Angelis e ha descritto la sua pellicola così:

“Il bene mio” è tutto ciò per cui si vive, combatte e resiste. L’amore, l’incanto del ricordo, la memoria come seme per il domani. Il bene privato e collettivo. Il titolo del film racchiude tutto questo.

Il direttore della fotografia è Giorgio Giannoccaro mentre il montaggio è stato curato da Andrea Facchini. Michele Modafferi ma creato le scenografie e Sara Fanelli i costumi. “Il Bene Mio” è una produzione di Altre Storie e Rai Cinema realizzato però anche con il sostegno del MiBACT  e la Apulia Film Commission. La pellicola sarà nelle nostre sale a partire dal prossimo 4 ottobre.

La trama

Elia è l’ultimo abitante di Provvidenza, un paese distrutto da un terremoto avvenuto 10 anni prima. L’uomo rifiuta di trasferirsi nel paese vicino e, anche grazie all’aiuto del suo vecchio amico Gesualdo, cerca di tenere vivo il ricordo del suo borgo. Quando il Sindaco gli intima di abbandonare Provvidenza, Elia sembrerebbe quasi convincersi, fino a quando, nascosta tra le macerie della scuola dove perse la vita sua moglie, incontra Noor, una donna in fuga. Sarà proprio questo incontro, insieme al desiderio di continuare a custodire la memoria di Provvidenza, a mettere Elia di fronte a una inesorabile scelta.

Il cast

Sergio Rubini, dopo le commedie “Dobbiamo parlare”, “Non è un paese per giovani” e “Terapia di coppia per amanti”, ha accettato il ruolo di Elia con grande piacere, dando tutto se stesso e, a Venezia, i critici hanno addirittura affermato che si tratta di uno sei ruoli più intensi della sua sterminata carriera. Il resto del cast è composto da Sonya Mellah (Noor), il bravissimo Dino Abbrescia (Gesualdo), Francesco De Vito (Pasquale), Michele Sinisi (Gustavo), Caterina Valente (Maria) e Teresa Saponangelo (Rita), che ha già lavorato con Rubini nel film “La stoffa dei sogni”.

Le curiosità sul film che dovete sapere

1. Il film è stato girato tra la Puglia e la Campania, precisamente ad Apice, un paesino con pochissimi abitanti (che, nel film, sembra realmente un paese “fantasma”) dove il tempo sembra essersi fermato, in provincia di Benevento e Gravina di Puglia e Poggiorsini, in provincia di Bari.

2. Per Sergio Rubini, “Il bene mio” è la 66esima pellicola girata per il grande schermo dall’esordio nel 1985.

3. Rubini, in molte interviste, ha dichiarato che la sua maggiore preoccupazione per il film era quella di non fare apparire il suo personaggio come uno sconfitto, un solitario anzi, voleva che fosse più vivo che mai, tonico e pieno di voglia di fare. Per questo si è allenato molto anche fisicamente.

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