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Nuovo Cinema Paradiso, manifesto del cinema. Tornatore: “Senza Ennio non sarebbe stato lo stesso”

Uno dei film iconici della cinematografia italiana è, senza dubbio, “Nuovo cinema paradiso”. L’opera prima di Giuseppe Tornatore che ha vinto l’Oscar come miglior film straniero, deve parte del suo successo alla colonna sonora di Ennio Morricone. Da questa collaborazione lavorativa è nata un’amicizia forte e sincera tra il regista e il compositore che in una delle sue ultime interviste aveva dichiarato: “Non comporrò più colonne sonore, lo farò solo per Giuseppe Tornatore”.
A cura di Ilaria Costabile
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Si è spento all'età di 92 anni uno dei grandi maestri della musica italiana, compositore, direttore d'orchestra, sebbene non amasse definirsi a questo modo, Ennio Morricone ha segnato in maniera indelebile la cultura musicale e cinematografica italiana, dal momento che è stato uno degli artisti più conosciuti al mondo le cui colonne sonore sono diventate iconiche insieme ai film che accompagnavano. Nonostante la sua carriera nel mondo del cinema sia iniziata lavorando ai film western, sul finire degli Anni Ottanta nacque un sodalizio profondo e sincero, quello con Giuseppe Tornatore, per il quale musicò, insieme al figlio Andrea Morricone, la pellicola di fama mondiale "Nuovo Cinema Paradiso".

Nuovo Cinema Paradiso l'inizio di un'amicizia

Parlare di "Nuovo cinema paradiso" non significa semplicemente raccontare un film, significa dare voce ad un'idea romantica del cinema, una storia traghettata da quella che in gergo si chiamerebbe meta-cinematografia, una storia che parla di emozioni, di sentimenti e nostalgia. Il saper parlare al pubblico tanto con le immagini, quanto con la musica ha fatto dell'opera prima di Giuseppe Tornatore uno dei capolavori della cinematografia italiana e universale, dal momento che nel 1990 si è aggiudicata anche l'Oscar come miglior film straniero, conquistato l'ultima volta 16 anni prima da Amarcord di Fellini. Una simbiosi costante quella tra Giuseppe Tornatore e il suo film, che sembrava non dover avere successo e poi invece è diventata uno dei manifesti della settima arte, un omaggio a quest'ultima, indagata con passione e profonda sensibilità. In occasione del restauro del film a 25 anni dalla prima proiezione, il regista aveva così commentato il suo legame con la pellicola:

Questo film mi ha dato tutto, nell'arco di un anno mi è accaduto tutto quello che può accadere nella carriera di un regista: dall'insuccesso più nero e disperato, fino al successo più roseo e gioioso. È stato come avere fatto dieci film insieme, un'esperienza profonda e articolata a cui devo tutto. È un film costantemente nella mia vita, mi sembra impossibile che siano passate così tante stagioni, ogni volta che vado da qualche parte mi chiedono del film. Gran parte di questo successo è dovuto anche alle musiche, senza Ennio non sarebbe stato lo stesso.

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Il film simbolo della ripartenza

Nuovo Cinema Paradiso ha ricevuto il suo riscatto a due anni dalla sua effettiva uscita nelle sale, nel 1988, quando per il cinema era un periodo nero, funesto, in cui produrre film non era auspicabile e il pubblico non sembrava attratto dal racconto cinematografico. Ma poi, la determinazione di una sala messinese che lo tenne in cartellone oltre il previsto, anche nella sua versione tagliata, aiutò inaspettatamente l'ascesa di questa pellicola. Il film passò da Cannes agli Oscar, in un tempo che quasi agli occhi del regista non sembrò quantificabile, divenne un simbolo, un titolo unico tra tanti. Ed è per questa aura così potente che ormai da trent'anni accompagna l'opera di Tornatore, ed è per questo motivo che la Spagna lo ha scelto per far ripartire le sale cinematografiche dopo il lockdown e quale inno migliore alla ripartenza, se non un film che parla dell'amore e della fascinazione della settima arte.

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Il sodalizio tra Tornatore e Morricone

La colonna sonora, che valse al compositore italiano, nel 1990, un David di Donatello e un BAFTA, oltre al Prix Fondation Sacem del 43° Festival di Cannes, è prettamente classica, fatta di sinfonie orchestrali, trascinanti e avvolgenti, che hanno il potere di sollevare chi le ascolta, quasi come se fosse sospeso a fluttuare nell'aria. Le musiche di Ennio Morricone sono state, quindi, fondamentali e hanno regalato a "Nuovo Cinema Paradiso" un'impronta indelebile. Il rapporto lavorativo tra il compositore e il regista si è trasformato in una profonda amicizia, un sodalizio artistico costruito da attestati di stima reciproca e affetto, tanto che il musicista era solito dire: "Mi chiedete sempre dei film western perché non mi chiedete di Tornatore?". Ultimamente il compositore, che da tempo non componeva per il cinema, aveva poi parlato della possibilità di tornare a scrivere nuove colonne sonore:

Me ne hanno proposte tante, direi almeno cinque negli ultimi tempi, sia dall’Italia sia dall’estero. Ho detto di no, le ho rifiutate tutte: non comporrò più colonne sonore. Farò una sola eccezione, per Giuseppe Tornatore. Siamo amici da trent’anni, per lui comporrò quando vorrà. Certo, se non mi chiama, allora niente. Non comporrò più e basta”. 

Il libro nato da una loro intima conversazione

L'amicizia e l'intimità artistica tra Giuseppe Tornatore ed Ennio Morricone è diventata anche un libro ("Ennio. Un maestro. Conversazione", HarperCollins Italia), una conversazione per l'appunto nella quale la voce del regista e quella del compositore sono diventate l'una la cassa di risonanza dell'altra, dove la musica di Morricone viene indagata con perizia e costanza, raccontata attraverso film, ricordi ed emozioni condivise. Il regista siciliano nel parlare del suo rapporto con il maestro, in un'intervista del 2018 aveva dichiarato che c'era in cantiere di fare un documentario su Morricone, godendo del fatto che fosse ancora in vita:

Ho cominciato molto tempo fa e avrei voluto finirlo per i suoi novanta anni non ce l'ho fatta. È la moglie di Ennio che assistendo all'intervista ci ha dato l'idea. Quando si parla di lavoro è rigorosissimo, questo sì, ma generoso, instancabile, sempre pronto ad approfondire per ottenere il meglio. Non ama sentirsi dire ‘bravo' anzi gli piace avere giudizi critici (…) Quando lavoro con lui so che posso chiedergli tutto. Sa essere umilissimo. Sa essere artigiano.

Un'amicizia che si porta dietro i ricordi dell'infanzia, nei quali campeggiava il nome del grande compositore, un nome così lontano eppure a distanza di qualche anno diventato familiare, proprio come racconta Tornatore: "Avevo 8 anni. Ero al mare, nel mio stabilimento balneare c'era un juke-box, una canzone 50 lire, tre 100 lire. Un giorno da lì si sprigionò un brano che avevo ascoltato al cinema. Mi avvicinai e tra le quattro copertine esposte vidi il 45 giri di "Per un pugno di dollari" e la scritta "musiche di Ennio Morricone" lo ricordo benissimo".

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