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Padri e Figli: sei film che esplorano un rapporto speciale

In tema festa del papà i film da guardare per esplorare un rapporto da sempre intenso.
A cura di Ambra Zamuner
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Ieri era la festa del papà e sebbene la crisi da un po' di tempo a questa parte impedisca di apprezzare le feste commerciali, può essere una bella idea passare un week end festeggiando con i film che per motivi diversi hanno analizzato il rapporto tumultuoso fra padre e figlio. Ne ho scelti sei, per qualità e intensità, alcuni moderni altri un po' vecchiotti, ma che si esprimono bene nel tema cogliendone gli aspetti più diversi.

 Inizierei con due italiani: in Come dio comanda Gabriele Salvatores collabora di nuovo con Niccolò Ammaniti scegliendo un suo romanzo, per descrivere il difficile e duro conflitto tra Rino (Filippo Timi) disoccupato, ma ostinato e suo figlio Cristiano timido e impacciato. Di atmosfera buia, cupa con pochi sprazzi di luce questa pellicola, l'esatto opposto di Genitori e Figli l'ultimo film di Giovanni Veronesi, che confronta le generazioni con l'aiuto di Michele Placido, Margherita Buy e Luciana Littizzetto, un contrasto più ironico e diretto, con tanta riflessione ma una bella dose di battute e leggerezza.

Sam Mendes  punta sul thriller al cardiopalma per entrare nella mente degli assassini di professione in Era mio Padre, eccellente ritorno di Paul Newman e una buona conferma per Tom Hanks, film che incastra perfettamente incroci di figli e padri a diversi livelli per mostrare quanto sia varia la psiche umana anche nel crescere un bambino: vittime, killer, inseguimenti, tradimenti c'è un po' di tutto, proprio come il classico che ho ripescato per voi Il Padrino, che di figli ne aveva tre: Fredo,Sonny e Michael (più uno adottivo Tom Hagen) cresciuti per avere ruoli diversi, ma sempre ligi al dovere e a quel senso di protezione verso la famiglia, l'onore e il rispetto per il padre e la dura legge della strada nel cuore con un futuro che avrà, come quasi tutti sanno, poco di roseo.

Gli ultimi due film sono entrambi commoventi, i registi però sono distanti anni luce: Gabriele Muccino esamina la dura vita di un uomo appena licenziato con un figlio piccolo in La ricerca della felicità, il protagonista (Will Smith) fa di tutto per insegnare il giusto e lo sbagliato al figlio, con poca rabbia e molta intelligenza spinge a trovare la naturalezza e l'orgoglio anche in precarie condizioni di vita. Mira Nair, regista indiana premiata a Venezia, ne Il destino nel nome lega un padre toccato da un incidente ferroviario al figlio in modo profondo, ancora prima della sua nascita. Il nome con cui dovrà lottare il figlio Gogol, nome ispirato dal romanzo "Il cappotto" dello scrittore omonimo indumento che avvicinava appunto un padre e un figlio, sarà motivo di scontri generazionali e culturali importanti. L'occidentale contro l'orientale, la tradizione contro la modernità, la calma contro l'impulsività… a voi la scelta

Buon week end del papà a tutti.

Ambra Zamuner

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