Quentin Tarantino, “bastardo” nella gloria
Si avvicina la notte degli Oscar, e sicuramente saranno in tanti a tifare per Bastardi senza gloria, l'ultimo film di Quentin Tarantino, presente con ben 8 candidature (migliore film, regia, sceneggiatura originale, montaggio, fotografia, sonoro, effetti speciali sonori, e attore non protagonista, grazie alla rivelazione Christoph Waltz). Probabilmente di statuette il buon Tarantino ne porterà a casa ben poche, e sarà sconfitto dal dominio blockbuster di Avatar. Soltanto Waltz, che ha già vinto il Golden Globe e il Bafta, sembra quasi sicuro di portare a casa il suo ambito premio.
In ogni caso, Bastardi senza gloria costituisce un'altra tappa fondamentale nella brillante carriera di un regista che ormai da anni si porta dietro un seguito di fans senza eguali per nessun altro autore contemporaneo. Da Le Iene a Pulp Fiction, dal sottovalutato Jackie Brown alla saga di Kill Bill, fino al recente (e non riuscitissimo) episodio di Grindhouse, passando per le sue esilaranti apparizioni come attore (ad esempio in Dal tramonto all'alba), il cinema di Tarantino è comunque sempre sinonimo di talento, spettacolo, divertimento, citazionismo senza limiti, anarchia visiva e narrativa, e viscerale amore per il cinema.
Un amore con il quale lui investe ogni singolo fotogramma dei suoi lavori. Gli spettatori e soprattutto gli appassionati se ne accorgono, e (anche) per questo lo adorano. Ogni suo film mobilita l'attesa spasmodica in tutto il mondo, e raramente si resta delusi. Infatti, la sua personalissima rilettura di un episodio accaduto ai tempi del nazismo ha soddisfatto ampiamente un po' tutti, e Oscar o non Oscar, ha già conquistato il suo piccolo posto nella Storia.
Alessio Gradogna