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Quentin Tarantino, presidente della giuria al Festival di Venezia

L’amatissimo autore americano sarà presidente di giuria alla prossima Mostra del Cinema veneziana. Lo ha annunciato il consiglio d’amministrazione.
A cura di Alessio Gradogna
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Quentin Tarantino presidente giuria a Venezia

Sarà Quentin Tarantino il Presidente della Giuria Internazionale del Concorso lungometraggi alla prossima edizione della Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia, in programma dal 1 all'11 settembre, che assegnerà il Leone d'Oro al miglior film. Lo ha deciso il Consiglio d'Amministrazione della Biennale di Venezia, accogliendo la proposta del direttore del festival Marco Muller.

Una notizia che sicuramente farà felice i fans dell'amatissimo autore americano, e che probabilmente accontenterà quasi tutti, dato che Tarantino è molto apprezzato anche dai colleghi in ogni dove. Tra l'altro, il rapporto del regista di Pulp Fiction con Venezia (città in cui è sempre bello farsi anche una vacanza) è ormai solido e radicato nel tempo, considerando che il “bastardo nella gloria” fu il padrino della retrospettiva sul cinema di genere italiano proposta al Lido nel 2004, e poi fu anche portavoce dell'omaggio al western nostrano realizzato sempre alla Mostra nel 2007.

La carica di presidente di giuria, dunque, era ormai per Tarantino un passo prevedibile e in fondo quasi obbligato, che chissà, potrebbe anche portare a decisioni sorprendenti, considerando i suoi gusti particolari e non propriamente convenzionali, e la sua assoluta idolatria (onore a lui per questo) per generi spesso lasciati in secondo piano dai festival, come l'action, l'horror e appunto il western.

La ricca e vincente filmografia di Tarantino, ricordiamo, si compone di pregevoli film quasi tutti entrati nel Mito, da Le Iene al sopracitato Pulp Fiction, dal bellissimo (e sottovalutato) Jackie Brown al dittico di Kill Bill, fino ad arrivare al (deludente) A Prova di morte e al recente ed emozionante Inglorious Bastards, ambientato ai tempi del nazismo, che ha regalato l'Oscar a Christoph Waltz.

Alessio Gradogna

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