“Quo Vado?” è il film italiano col più alto incasso della storia, Zalone supera se stesso
Si attendeva solo la conferma, questa mattina, con i dati ufficiali trasmessi da Cinetel. L'aria di record si era cominciata a respirare sin dai risultati raggiunti nei primi due giorni di programmazione nelle sale, quando "Quo Vado?" era riuscito ad incassare 14 milioni di euro totali. Già lo scorso lunedì, superando i 50 milioni, Checo Zalone aveva fatto intendere che sarebbe riuscito a superare il record stabilito nel 2013 da se stesso, ovvero da "Sole a Catinelle", il terzo film della sua carriera. Ma con i 971.133 euro incassati il 12 gennaio il comico barese supera agevolmente la cifra già di per sé astronomica di "Sole a Catinelle", arrivando con "Quo Vado?" ad un ammontare complessivo di 52.166.450 di euro: è il film italiano con il maggiore incasso della storia.
Checco insegue "Avatar"
E la cifra è destinata a crescere, visto che, in fin dei conti, "Quo Vado?" è uscito nelle sale il primo gennaio 2016, dunque da poco meno di due settimane. I presupposti per il comico pugliese ed il regista Gennaro Nunziante sono dunque ancor più rosei, con prospettive che potrebbero addirittura far sperare in un avvicinamento a quello che resta, in assoluto, il film che ha incassato di più in Italia, Avatar. L'opera rivoluzionaria di James Cameron riuscì a totalizzare una cifra, 72.679.238 €, che è ancora sensibilmente distante da quella incassata da "Quo vado?". Ma c'è un però, che spiega per quale motivo il risultato di Zalone possa essere considerato già superiore a quello che totalizzò James Cameron nel 2009: il numero di spettatori. Ad oggi infatti, gli italiani che si sono recati nelle sale a vedere "Quo Vado?" sono 7.347.131, a fronte dei 7.493.785 di "Avatar". Cifra questa che Zalone supererà agevolmente ed era riuscito a superare già due anni fa con "Sole a Catinelle". Il dato, a fronte di esercenti che hanno aumentato il prezzo dei biglietti in sala per "Quo Vado?", sottolinea l'importanza del fattore 3D, ovvero un costo del biglietto sensibilmente più alto per il film di Cameron. Questo dimostra come, di fatto, il comico barese giochi inesorabilmente solo contro se stesso.