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Rai Cinema sul mandare i film in streaming: “Andranno prima in sala, pochi minori gratis su Raiplay”

Continua il dibattito sulla possibilità di spostare, momentaneamente ma non si sa ancora per quanto (ed è quello il problema reale), il cinema sul web con proiezioni a pagamento in streaming. A parlare, dopo Giovanni Veronesi e Francesco Bruni e il presidente di Anica, Francesco Rutelli, è l’amministratore delegato di Rai Cinema, Paolo Del Brocco: “Tutti i nostri film con potenzialità commerciale andranno prima in sala. Vogliamo aspettare il ritorno alla normalità, anche a tutela degli esercenti”.
A cura di Eleonora D'Amore
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Continua il dibattito sulla possibilità di spostare, momentaneamente ma non si sa ancora per quanto (ed è quello il problema reale), il cinema sul web con proiezioni a pagamento in streaming. L'impossibilità di uscire nelle sale, in questo momento di crisi a fronte dell’emergenza Coronavirus, e di poter contare sulla condivisione collettiva, non contemplabile dal distanziamento sociale, sta portando a riflessioni profonde sul mercato, in primis per quei film che sono già stati prodotti e che aspettavano solo di poter vedere la luce.

Aspettare il ritorno alla normalità, online solo titoli minori

A parlare, dopo gli interventi del favorevole Giovanni Veronesi, disposto ad accettare l'alternativa di un forfait di 10 euro a film online pur di non veder morire questi titoli in un angolo o scomparire nell'oblio di un limbo sociale ed economico senza dubbio complesso, e dello sceneggiatore Francesco Bruni, del tutto contrario, è l’amministratore delegato di Rai Cinema, Paolo Del Brocco, che a Italia Oggi ha spiegato la loro posizione rispetto alle pellicole ‘sospese': "Tutti i nostri film con potenzialità commerciale andranno prima in sala. Vogliamo aspettare il ritorno alla normalità, anche a tutela degli esercenti". L'idea è quella di non dare in pasto al web i titoli maggiori e semmai contemplare una vetrina online solo per uno o due minori, che troverebbero la loro collocazione su Raiplay a fruizione gratuita, "ma solo se la situazione di stop si dovesse prolungare" ha specificato Del Brocco.

Volevo nascondermi con Elio Germano come non fosse mai uscito

Inoltre Paolo Del Brocco ha commentato la proposta di Medusa di accorciare la finestra di 105 giorni dall’uscita dei film in sala al passaggio su piattaforme: "A condizione di trovare un’intesa anche con gli esercenti". Va ricordato che all'inizio di questa terribile epidemia, poi divenuta pandemia, paralizzando l'intero sistema globale, 01 distribution aveva in programmazione Gli anni più belli e Volevo nascondermi, che hanno subito il danno più importante dell'intera produzione 2020: "Il film di Muccino era a metà dello sfruttamento, quello di Elio Germano è come se non fosse mai uscito".

Film di Verdone e Moretti devono uscire nelle sale

E sempre Del Brocco si è espresso, su cinemaevideo.it, in merito all’ipotesi di un accordo fra le associazioni e il MiBACT: “Penso che, all’interno di un sistema di norme ridefinito per tutti, si potrà arrivare ragionevolmente a qualche forma di accordo. Poi però, deve essere fatta una scelta ragionata su ogni singolo film. Un film come quello di Verdone, anche se non è nostro, credo che dovrebbe uscire in sala. Lo stesso, pur essendo un prodotto molto diverso, direi per quello di Moretti. Non c’è ragione o torto, solo diverse esigenze per diversi film: per alcuni, magari film più piccoli, sicuramente il fatto di uscire sulle piattaforme può essere un’opportunità”.

Salvatores e il primo documentario in smart working

L'ansia per tutti è legata alla tempistica derivata dal lockdown nazionale e dal rischio di rimanere fermi anche la prossima estate con le produzioni, impoverendo, di fatto, l'offerta del 2021 a scalare. Troppo presto per dirlo e, nel frattempo, Rai Cinema è già corsa ai ripari con la prima produzione completamente in smart working: il film documentario Viaggio in Italia di Gabriele Salvatores.  Il regista ha lanciato un appello per chiedere a chiunque vorrà di inviare materiali inediti  che raccontino le emozioni di questi giorni di quarantena, "come si trascorre il tempo, cosa si vede dalle proprie finestre, quali paure, riflessioni e pensieri che accompagnano ognuno di noi, chi è al lavoro e chi a riposo forzato".

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